Dalle Olimpiadi in California nel 2028 la boxe sarà bandito come sport olimpico, così come il sollevamento pesi: due “simboli”, due sport che hanno fatto la storia dell’Olimpiadi fin dagli albori e che rappresentano una certa “durezza” e un valore forse divenuto “insopportabile” per la cultura sportiva moderna.
Ne è convinto Claudio Risé, scrittore e psicoterapeuta, che dalle colonne de “La Verità” tuona contro il Comitato Olimpico Internazionale per la deprecabile scelta di bandire per sempre il pugilato. Per di più visto che al loro posto entrano come nuovi sport olimpici il surf e lo skateboard: «La parola d’ordine dello sport di domani, suggerimento implicito per la vita di chi lo pratica, diventa: non fermarsi a difendere stupidamente il proprio spazio sul ring, ma scivolare veloci sulle superfici, cavalcare con cura l’onda che arriva». Uno sport “nuovo” adatto alla globalizzazione «errante» e quasi liquida cui assistiamo ormai da anni: secondo Risé, tale decisione si inserisce perfettamente nello spirito del nostro tempo fondato sula «espulsione dell’altro», «In entrambi i nuovi sport olimpici l’altro, avversario o compagno che sia, se c’è, è tenuto a doverosa, sociale, distanza». Si fanno le Olimpiadi, ma si “rinnega” lo spirito di Olimpia secondo l’esperto psicoanalista.
LE OLIMPIADI E LO SPORT “RINNEGATO”
Insomma, sport “Covid friendly” se ci permettere la terribile assonanza con le regole imparate in questi due anni di pandemia: Risé considera – e concordiamo in pieno – l’altro come elemento indispensabile all’umana vita, come racconta la storia dell’umanità dall’avvento di Cristo in poi. Tanto la coppia nella vita, quanto il contatto e lo scontro nello sport: si perde sempre più valore per far spazio alla “liquidità” di oggi, al tenere l’altro a debita distanza: «l’andare verso l’altro, anche per picchiarlo, è comunque un gesto di interesse, anticipo dell’amore. Il guaio, dal punto di vita della salute psicofisica è invece quando non ami e non picchi nessuno, e ti interessi solo a te stesso. Come accade appunto oggi, l’epoca del narcisismo, perfettamente illustrato dai deliri televisivi di onnipotenza dei nostri tutori della salute, trionfatore anche di questa rivoluzione sportiva che inorridirebbe i campioni olimpionici greci». Proibito lottare (nello sport), come proibito abbracciarsi, avere contatti, essere “vicini”: è assai figlia del suo tempo la decisione delle Olimpiadi tra 7 anni (solo perché nei Giochi 2024 alcune discipline avevano già visto i primi preparativi, altrimenti il “ban” sarebbe scattato da subito). «Il pugilato è un bambino problematico», ha detto il presidente del CIO Thomas Bach spiegando perché è stato escluso: «Qui niente passioni e sentimenti: la nuova sportività è secca e solitaria come uno skateboard, si rimanere a doverosa distanza dagli altri. Sono questi i princìpi delle sorprendenti decisioni prese a Losanna dal Comitato olimpico internazionale nella sua ultima riunione», conclude netto Risé.