Nel giorno in cui la Danimarca approva – prima in Ue – la pillola Merck, dalla Agenzia del Farmaco Europea (EMA) giunge il primo via libera alla pillola anti-Covid di Pfizer. Il farmaco denominato Paxlovid è stato approvato a livello europeo “in situazioni di emergenza”, dando così spazio alle singole approvazioni ora possibili nei singoli Paesi membri (in Italia con AIFA) «che potrebbero decidere su un possibile uso precoce del medicinale», prima dell’autorizzazione definitiva.
Due giorni fa era stata Pfizer a distribuire i dati finali sugli studi clinici testati con la pillola Paxlovid, assai incoraggianti: su un campione di 2.200 persone, viene confermata l’efficacia emersa dagli studi preliminare con riduzione di ricoveri e morti dell’89% tra i soggetti a rischio. L’azienda ha poi affermato che il trattamento risulta efficace anche contro la variante Omicron. Il farmaco Paxlovid sarà somministrabile solo ad adulti affetti già da Covid-19 ma che non richiedono ossigeno supplementare e che dunque si trovano a maggior rischio di peggioramento verso la malattia grave. Indicazioni simili a quelle fornite per l’anticorpo monoclonale Sotrovimab e il farmaco antinfiammatorio Anakinra.
COME FUNZIONA LA PILLOLA PFIZER CONTRO IL COVID
La pillola di Pfizer approvata in via emergenziale (come del resto è avvenuto anche in passato con i vaccini anti-Covid) deve essere somministrata il prima possibile appena dopo la diagnosi, comunque entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi. «I due principi attivi del medicinale, PF-07321332 e ritonavir, disponibili in compresse separate, devono essere assunti insieme due volte al giorno per 5 giorni», si legge nelle raccomandazioni emesse da EMA. I dati messi a disposizione dall’Agenzia del Farmaco Ue hanno mostrato che Paxlovid ha ridotto sensibilmente il rischio di ospedalizzazione e morte quando il trattamento e’ iniziato entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi: nello specifico, solo circa l’1% dei pazienti (6 su 607) che hanno assunto Paxlovid entro cinque giorni dall’inizio dei sintomi è stato ricoverato in ospedale entro 28 giorni dall’inizio del trattamento, rispetto al 6,7% dei pazienti (41 su 612) a cui e’ stato somministrato “placebo” (trattamento fittizio). Elemento ancora più importante, nessuno dei pazienti testati con Paxlovid sono morti, rispetto ai 10 pazienti del gruppo “placebo”. Gli effetti indesiderati più comuni durante il trattamento e fino a 34 giorni successivi sono stati diarrea, vomito e disturbi del gusto (disgeusia).