Sono ufficialmente 7 le regioni italiane in zona gialla. Ad allargare il gruppo sono Marche, Liguria, Veneto e provincia autonoma di Trento, che da lunedì 20 dicembre lasceranno la zona bianca. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza con cui ha definito il passaggio alla nuova fascia per rischio Covid. Si aggiungono, quindi, a Friuli Venezia Giulia, Calabria e la provincia di Bolzano.
Già il governatore del Veneto Luca Zaia ieri aveva anticipato la decisione: «Oggi (ieri, ndr) presentiamo un provvedimento, un’ordinanza, che anticipa la zona gialla». Di fatto, entra in vigore oggi fino a domenica 16 gennaio. Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli invece ha spiegato le ragioni di questo passaggio: «Era previsto per lunedì 27 ma nelle giornate di mercoledì e di ieri si è registrata una forte accelerazione dell’incidenza, superando il fatidico 15% che ci consentiva di restare in zona bianca. In due giorni abbiamo registrato un incremento superiore a quello di una settimana intera».
Quindi, ha ricordato che la normativa attuale prevede per la zona gialla l’obbligo di indossare le mascherine, anche all’aperto, mentre non ci sono limiti per spostamenti né coprifuoco. (agg. di Silvana Palazzo)
I DATI DELLA CABINA DI REGIA
Da lunedì 20 dicembre circa 12 milioni di italiani si ritroveranno in zona gialla e vi rimarranno almeno fino a Capodanno: i dati giunti stamane dal monitoraggio Isa-Ministero della Salute e presentati in Cabina di regia, mostrano una salita netta dell’incidenza di contagio nel nostro Paese. E con essa la conferma del passaggio in zona gialla per 4 nuove Regioni, in aggiunta alle 3 già in precedenza lontane dalla zona gialla (Calabria, Friuli, Bolzano).
Confermati i dati Agenas degli scorsi giorni: in “giallo” passano Liguria, Marche, provincia autonoma di Trento e anche il Veneto: con l’incidenza nazionale schizzata a 241, con l’indice Rt in discesa a 1.13 e i tassi di ricovero in aumento (9,6% le terapie intensive, 12,1% i reparti ordinari), l’andamento della pandemia prevede per 7 Regioni in tutto le regole da zona gialla (non molto dissimili dalla bianca, se si eccettua la mascherina obbligatoria all’aperto). Veneto con incidenza a 506 è la più alta d’Italia (ma è anche quella che fa più tamponi assieme alla Lombardia, ndr), superate le soglie per letti ordinari (16%) e terapie intensive (15): idem per Liguria (313, 18,1%, 13,7%), Marche (264, 15,6%, 16,7%) e Trentino (299, 17,6%, 21,1%). Salve invece Emilia Romagna, con 291 di incidenza, 11% di posti nei reparti ordinari occupati e 11,9% di terapie intensive (oltre la soglia) e pure la Lombardia, con 262 di incidenza, 14% di letti ordinari e 9,5% terapie intensive.
LIGURIA, TRENTO, MARCHE, VENETO A RISCHIO: LA SITUAZIONE
Si avvicina il Natale ma purtroppo in Italia la situazione dei contagi da Covid-19 peggiora rispetto alla scorsa settimana: in attesa dei nuovi dati di monitoraggio Iss, la Cabina di regia potrebbe ‘licenziare’ nelle prossime ore ben 4 ordinanze su altrettanti passaggi di fascia per la settimana tra il 20 e il 26 dicembre.
Liguria, Trentino, Marche e forse anche Veneto potrebbero divenire zona gialla da lunedì, visto il superamento delle soglie di rischio per incidenza casi (sopra 50 su 100mila abitanti), terapie intensive occupate (tasso al 10%) e ricoveri in reparti Covid (tasso al 15%). Oltre a Calabria, Friuli e Provincia di Bolzano – che permangono in zona gialla anche per il Natale 2021 – si aggiungono sicuramente le Regioni Liguria, Marche e Trentino, con la conferma giunta ieri dai due Governatori Toti e Fugatti. Per il Veneto invece la zona gialla dovrebbe essere decisa tenuto conto degli ultimi dati elaborati dal monitoraggio Iss: ieri il Presidente Zaia ha spiegato che nelle prossime settimane l’intera Italia andrà in “giallo” ma che il suo Veneto negli ultimi giorni ha visto ridursi lievemente la curva dei contagi, il che potrebbe comportare anche una permanenza in extremis in zona bianca anche per i prossimi 7 giorni.
CABINA DI REGIA, CHI RISCHIA LA ZONA GIALLA
A livello di regole e impatto sulla vita dei cittadini, la zona gialla non è praticamente dissimile alla bianca (specie per i possessori di “Super Green Pass”): l’unico vero cambiamento riguarda l’introduzione dell’obbligo di mascherine all’aperto, per ora non previsto solo in zona bianca. Quello che invece preoccupa sono i livello di aumento di pazienti Covid ospedalizzati e l’impatto che questo comporta nella gestione del SSN: a Trento i ricoveri in terapia intensiva schizzano al 21% (quota da zona arancione) e al 17,6% per i reparti ordinari, in Liguria invece le rianimazioni salgono al 13,7% con il 18% di ricoverati “ordinari”. Nelle Marche il passaggio in giallo sembra scontato, visto il 15,6% raggiunto in terapia intensiva e il 16% in reparti ordinari; da ultimo, il Veneto raggiunge la soglia di 10% per le terapie intensive e supera quella per i ricoveri (16%). Rimangono invece in zona bianca le due Regioni che pure si sono avvicinate e molte alle soglie di allerta scandito dall’ultimo Decreto Covid: parliamo del Lazio dove le terapia intensive sono salite al 12% ma con i ricoveri ancora sotto la soglia (13%) e soprattutto della Regione Lombardia, dove l’aumento di altri posti a disposizione per i reparti ordinari (+540 per 8.485 totali) ha scongiurato ancora il passaggio in “giallo”. L’ospedalizzazione cala al 14% mentre il dato sulle terapie intensive resta fermo al 9,5%: «la Lombardia passerò un Natale in zona bianca», ha confermato il Presidente Attilio Fontana, «Dal bianco al giallo cambia poco, l’importanza simbolica della conferma della zona bianca serve a dimostrare ai cittadini che i sacrifici fatti sono serviti. Ricordiamo che l’anno scorso eravamo in zona rossa».