Jasmine Trinca e il rapporto con i genitori. Nata in una famiglia di pesciaroli del mercato di Testaccio, una delle attrici italiane più richieste del panorama cinematografico non si pente delle sue origini. “I Trinca erano i pesciaroli del mercato di Testaccio e io sono cresciuta in un quartiere popolare con una madre che un lavoro fisso non l’aveva e comunque, pur arrabattandosi, viveva con grande dignità. Crescere in un quartiere popolare mi ha insegnato come si sta al mondo, come ci si impegna nel profondo per farcela. La dignità non ha a che fare con la posizione che gli altri ci assegnano, ma con i valori che incarniamo” – ha detto la bravissima interprete che ha dovuto fare i conti con la morte di entrambi i genitori.
Prima la morte del padre e poi quella della madre. Due dolori enormi che l’attrice non sa come spiegare e raccontare. “Spiegare la perdita a chi rimane è un passaggio complesso e non credo che mia figlia sia pronta a fare i conti con storie così intime e dolorose. Non è importante raccontarle come se ne siano andati, ma dirle che ci hanno lasciato qualcosa” – ha detto la Trinca.
Jasmine Trinca e il dolore per la morte dei genitori
Jasmine Trinca parlando della morte dei genitori ha rivelato: “mio padre, persino per me stessa, è un ricordo più che sbiadito. Un’idea. Una sorta di fantasma. Una parte di me che non ho conosciuto e con la quale, nel bene e nel male, ho dovuto fare i conti. Ho una vita segnata dalla perdita e per tanto tempo sono stata convinta che non ci fosse spazio per la mia tristezza. Mi preoccupavo troppo di come gli altri mi percepivano. Oggi non m’interessa. Dovremmo tendere a realizzare la nostra felicità”.
Poi la morte della madre; una scomparsa che ha elaborato dopo tanto tempo occupandosi della regia del film “BMM – Being My Mom”. Proprio parlando del film, la Trinca ha confessato: “questo breve film è parte della mia elaborazione del lutto, un processo che tra le tappe ha avuto anche la psicoanalisi. Quando rileggo nelle interviste passate il modo in cui ho descritto il mio rapporto con mia madre, come se nella vita ci fossimo scambiate i ruoli a più riprese, mi fa molto male. Mi ferisce la scarsa gratitudine che ho dimostrato per una donna che era certamente fuori dagli schemi, ma che ha svolto il suo lavoro di mamma fino in fondo. Una donna sempre in divenire, anche tormentata… ma le cose buone che ci sono in me vengono da lì”. Una dichiarazione d’amore alla mamma scomparsa che le ha insegnato tanto: “mi ha dato un bell’esempio di che cosa significa stare in piedi in condizioni difficili, senza venire mai a patti con la propria integrità. L’eredità che mi ha lasciato è questa: la mia vita è molto diversa dalla sua, però questo punto fermo di non essere in vendita mai io ce l’ho dentro di me”.