La variante Omicron ha un indice Rt 3,5 e anche se la letalità è bassa, con una contagiosità di questo tipo, causa comunque un numero alto di ospedalizzazioni. A fornire questo dato è il professor Francesco Broccolo, intervenuto ieri a Sky Tg24 durante “I numeri della pandemia“. Nel corso del suo intervento ha sottolineato anche l’importanza del sequenziamento, su cui però l’Italia è carente: «Chi cerca trova, ma se non si cerca non si scoprono le mutazioni all’interno dell’Omicron. Infatti, in questi giorni si è scoperto che c’è una Omicron invisibile, cioè ha mutazioni particolari che le consentono di sfuggire ad alcuni test. Quindi dobbiamo aggiornarli ed eliminare quelli che non rilevano queste mutazioni».
Il sequenziamento è importante per la diagnosi e di conseguenza è fondamentale avere strumenti diagnostici aggiornati. «Sequenziare serve per aggiornare i test molecolari e antigenici, se non sequenziamo non abbiamo un database aggiornato. Non farlo è una follia, dobbiamo investire sul sequenziamento. Serve anche per capire come si evolve il virus, capire patogenesi e virulenza, in primis comunque per la diagnostica».
BROCCOLO “PARAMETRI STANNO SCHIZZANDO”
Riguardo la situazione epidemiologica italiana, il virologo dell’Università Milano Bicocca ha confermato che «i parametri stanno schizzando verso l’alto» e ricordato che il tasso di positività Covid al 4% «è una media pesata tra test antigenici poco sentiti e test molecolari ultransensibili». Quindi, va tenuto conto anche di questo aspetto quando si parla dell’epidemia in Italia. «Il tasso di positività calcolato sui tamponi è al 10%, quindi siamo nella stessa situazione dell’anno scorso per quanto riguarda la positività. I ricoveri nelle terapie intensive e i morti stanno aumentando».
A tal proposito, ha ricordato che a Milano, a Rho Fiera, è stato aperto u nuovo reparto e chiaramente così non c’è il rischio di raggiungere la saturazione. «Quello che voglio dire è che la zona gialla è diversa da quella dell’anno scorso, ora saremmo da zona arancione o comunque ci siamo vicini». Ma Broccolo ha anche precisato: «Non fraintendetemi: non sto dicendo che vanno peggio, ma meno vale che c’è il vaccino, perché senza saremmo messi male».