A cinque anni dalla morte di Olga Mariasofia D’Emilio, una docente di chimica e fisica della scuola media Farini di Bologna, il Ministero dell’Istruzione è stato condannato a risarcire la famiglia dell’insegnante perché ammalatasi sul posto di lavoro. Nello specifico, come rende noto l’Ona, l’Osservatorio Nazionale Amianto, la donna nel 2002 si era ammalata di mesotelioma per l’esposizione alla fibra killer durante l’insegnamento nelle strutture e nei laboratori dell’istituto. Il decesso è avvenuto nel 2017, dopo 15 lunghi anni di agonia.
La professoressa aveva ottenuto il riconoscimento di malattia professionale e nel 2007 aveva avviato la procedura giudiziaria per ottenere il risarcimento dei danni. Oggi il Tribunale del lavoro di Bologna ha condannato il ministero dell’Istruzione al risarcimento di 930.258 euro per esposizione all’amianto durante l’insegnamento nelle strutture e nei laboratori di chimica e fisica della scuola.. Quella di Olga Mariasofia D’Emilio però non sarebbe un caso isolato. Come riferito da Ezio Bonanni, presidente Ona, “l’amianto nelle scuole sta provocando una vera e propria epidemia tra docenti e non docenti”.
INSEGNANTE MORTA PER AMIANTO A SCUOLA, L’APPELLO DELLA FIGLIA
Intervistata dal Corriere della Sera Silvana Velensin, figlia della docente scomparsa, ha fatto un accorato appello affinché la tragedia vissuta dalla propria famiglia non si ripeta mai più: “Il mio sogno è quello di far sì che le sofferenze di mia madre, e della mia famiglia, non si ripetano per altri insegnanti e impiegati nella scuola. Quello del mesotelioma è un flagello e dobbiamo vincere la nostra battaglia contro l’amianto. Mi auguro che si giunga quanto prima alla bonifica di tutte le scuole e di tutti i siti contaminati”.
“Insistiamo affinché il Ministero della Salute, d’intesa con il MIUR, disponga al più presto la bonifica e messa in sicurezza di tutti gli istituti scolastici” ha sottolineato invece il presidente Ona Ezio Bonanni. Per Monica Ottaviani, segretaria generale scuola della Flc Cgil Emilia-Romagna, quella della docente D’Emilio è una vera e propria morte sul lavoro: “Anche questa, come i tanti, troppi casi degli ultimi tempi, è una morte sul lavoro. Una morte dentro la scuola per via dell’esposizione all’amianto”.