La maggior parte dei vaccini anti Covid disponibili nel mondo non è in grado di proteggere dal contagio da variante Omicron. Sembrano offrire però una protezione significativa contro le malattie gravi, ma gli effetti di questa rapida diffusione preoccupano, e non poco, gli esperti di salute pubblica. Lo riporta l’analisi del New York Times, che cita un corpo crescente di ricerche preliminari, da cui emerge che solo i vaccini Pfizer e Moderna, se rafforzati dalla terza dose, sembrano avere un iniziale successo nel fermare le infezioni, ma questi vaccini non sono disponibili nella maggior parte del mondo. I vaccini AstraZeneca, Johnson & Johnson e quelli prodotti in Cina e Russia, invece, riescono a fare poco o nulla contro la variante Omicron. Quindi, questa lacuna potrebbe avere un impatto forte sul corso della pandemia Covid. Ad esempio, cresce il rischio di nuove varianti.
La maggior parte dei dati attualmente a disposizione si basano su esperimenti di laboratorio, quindi non sono in grado di catturare l’intera gamma della risposta immunitaria dell’organismo, eppure i risultati sono sorprendenti. I vaccini con tecnologia a mRna sono quelli che offrono la migliore protezione contro ogni variante. I vaccini cinesi Sinopharm e Sinovac, che rappresentano quasi la metà di tutti i vaccini consegnati a livelli globale e sono ampiamente usati in paesi a basso e medio reddito come Messico e Brasile, non offrono alcuna protezione dalla variante Omicron.
“DA VARIANTE OMICRON SCONVOLGIMENTO GLOBALE”
Non va meglio con AstraZeneca, che non ha alcuna capacità di fermare Omicron a 6 mesi dalla vaccinazione. Il 90% delle persone vaccinate in India ha avuto questo vaccino sotto il marchio Covishield. Ma è stato usato ampiamente anche in gran parte dell’Africa sub-sahariana, dove Covax, il programma globale del vaccino Covid, ne ha distribuito 67 milioni di dosi in 44 paesi. Secondo quanto riportato dal New York Times, anche il vaccino russo Sputnik, usato anche in Africa e America Latina, dovrebbe mostrare tassi deludenti di protezione da tale variante. La richiesta per il vaccino Johnson & Johnson è aumentata in Africa, perché essendo monodose è facile da consegnare in ambienti con poche risorse, ma anch’esso ha mostrato una capacità trascurabile di bloccare l’infezione da Omicron.
Quindi, anche se tutti i vaccini sono in grado di proteggere da forme sintomatiche, gravi e dal rischio morte, «tutto ciò non sarà sufficiente per evitare che Omicron causi uno sconvolgimento globale», ha dichiarato J. Stephen Morrison, direttore del Global Health Policy Center presso il Center for International and Strategic Studies. Con l’aumento dei contagi i sistemi sanitari saranno travolti, spiega, «semplicemente perché il denominatore sarà potenzialmente così grande». La guerra non è finita, sembra essere cominciata una nuova fase. I vaccinati, che possono sperimentare solo un’infezione asintomatica o una malattia lieve, possono passare il virus a persone non vaccinate, che potrebbero ammalarsi più gravemente, e diventare una fonte di nuove varianti.