COSA HA DETTO MARIO DRAGHI SULLE MISURE COVID
«Omicron ha aperto una nuova fase, obbligo vaccinale mai escluso»: lo ha detto il Presidente del Consiglio Mario Draghi nella lunga conferenza stampa di fine anno. Il Premier ha confermato per domani mattina la Cabina di regia a Palazzo Chigi da lui stesso presieduta per valutare tutte le possibili nuove “precauzioni” in vista delle vacanze di Natale, Capodanno ed Epifania: a seguire, il Consiglio dei Ministri sempre il 23 dicembre per approvare il relativo decreto Covid ad hoc.
«Dobbiamo difendere la normalità raggiunta, ovvero non chiudere nulla, scuola in presenza e socialità soddisfacente: per farlo dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili, per questo domani si discuterà di quale precauzioni prendere», ha spiegato ancora l’ex BCE. Con l’impennata dei contagi degli ultimi giorni dovuti anche in parte alla diffusione della variante Omicron (verrà presentata domani nella riunione governativa la “Flash Survey” dell’ISS sui primi effetti di Omicron in Italia), occorrerà prendere nuove misure anti-Covid che potranno impattare sulle prossime settimane degli italiani, al di là dei relativi cambi di colore delle Regioni che proseguiranno seguendo le norme già esistenti negli ultimi decreti Covid. «Non sono uno scienziato, ma personalmente sono incline a prevedere il peggio, e quindi ad agire d’anticipo per difendere quel poco di normalità che ci siamo conquistati», ha spiegato ancora Mario Draghi nelle varie risposte della conferenza stampa, ribadendo l’importanza capitale della vaccinazione, «Due terzi dei decessi sono di non vaccinati, questa è una realtà tragica».
LA CABINA DI REGIA: I PUNTI SUL TAVOLO
I primari punti all’ordine del giorno domani in Cabina di regia, confermati da Draghi, restano: obbligo vaccinale, tamponi, durata del Green Pass e mascherine obbligatorie. Il Premier ha spiegato che per il momento non si parlerà di obbligo vaccinale tout court, anche se «resta sempre sullo sfondo, non è mai stato escluso. Oggi lo valuteremo. Valuteremo se estenderlo ad altre categorie. Se i dati continuano a peggiorare l’obbligo vaccinale sarà oggetto di discussione in tempi brevissimi». Le decisioni che invece verranno prese subito riguardano il tema dei tamponi obbligatori, anche se occorrerà capire quali saranno i veri ambiti coinvolti: «nel periodo intercorrente tra la seconda e la terza dose, quando la durata del vaccino è in scadenza, occorre fare il tampone». Draghi ha detto di essere favorevole ad escludere obbligo tampone per chi ha terza dose, ma «tra la seconda dose e la terza dose, quando la durata tende a scadere, occorre invece fare tampone: è misura temporanea ma bisogna farla per contrastare diffusione virus. Domani capiremo in che modalità». Davanti alla variante Omicron in aumento cosa si può fare? Secondo Draghi l’obbligo mascherine anche all’aperto sempre, con ipotesi valutata di obbligo di FFP2 al chiuso, «ma ogni decisione è guidata dai dati e non dalla politica», ha rimarcato. Sullo stop eventuale ai test antigenici e soprattutto sulla riduzione del Green Pass, Draghi accoglie tutte le proposte: «Questi temi saranno in discussione nella cabina regia di domani, direi che il consenso sull’uso delle mascherine all’aperto, sull’uso di mascherine Ffp2, su che tipo di tamponi fare, credo che lì ci sia molta apertura, ne discuteremo domani. La comunicazione sul green pass e sul super green pass ha fatto stato di quelle che erano le conoscenze a quel momento, non si è mai voluto dire che garantiva l’immunità dopo la sua scadenza o la scadenza della seconda dose. Si è scoperto che la seconda dose declina più rapidamente di quanto si pensasse all’inizio, questo porterà domani a discutere se ridurre la durata del green pass. E diventato un po’ enfaticamente uno strumento di libertà».
COSA INVECE NON SI DECIDERÀ DOMANI
Draghi ha infine anche spiegato su cosa sicuramente non sarà tema di discussione domani in Cabina di regia e nel Consiglio dei Ministri successivo: «non valuteremo il prolungamento delle vacanze scolastiche», confermando dunque quanto detto stamane a “Unomattina” dal Ministro Bianchi, escludendo l’ipotesi del sottosegretario alla Salute Sileri circa un rientro posticipato di 2-3 settimane in classe. Per eventuali lockdown e nuove chiusure, il Premier ha poi ribadito in conferenza stampa di essere pienamente consapevole delle sofferenze dei giovani a causa delle restrizioni, «faremo di tutti per evitare che quella esperienza della didattica a distanza si ripeta. Per ora, inoltre, non parliamo di lockdown per i non vaccinati, ma ogni risposta è sul tavolo, ma i due terzi delle terapie intensive e dei decessi sono per i non vaccinati».