Il personaggio di Beatrice rappresenta il cuore pulsante del viaggio di Dante, ma in pochi sanno la sua storia vera. Nella letteratura è la donna che gli permette di affrontare gli ostacoli incontrati durante il suo “pellegrinaggio” e che di fatto ispira la Divina Commedia. Nel Poema, il suo personaggio rappresenta per l’autore la possibilità di scoprire e assaporare il gusto della bellezza e dell’amore assoluto. Il loro incontro rappresenta per l’autore una svolta sovrannaturale, a livello personale e culturale. Il sentimento totalizzante per la musa influenzerà tutta la sua vita, tanto che la definirà colei che “mparadisa la mia mente” (Paradiso, XXVIII, 3), ovvero la persone che porta la sua mente ad un livello di gioia paradisiaca.
Secondo alcuni critici letterari, la donna che Dante identifica nella sua musa, sarebbe la giovane Beatrice Portinari, detta Bice. Una ragazza a cui il destino ha riservato la morte a soli ventiquattro anni, provocando in Dante una profonda crisi interiore. Benché non ritenuta unanimemente credibile, questa tesi è molto radicata e troverebbe conferma nei versi di Giovanni Boccaccio, il quale nel commento alla Commedia, fa esplicitamente riferimento alla giovane.
Chi è Beatrice: storia vera di Bice e perché Dante Alighieri non l’ha sposata
La storia vera di Beatrice Portinari, colei che secondo alcuni critici è la Beatrice di Dante Aligheri, è piuttosto triste. La ragazza, nata intorno al 1265 in quanto pressoché coetanea al poeta, era una delle sei figlie del ricco banchiere Folco Portinari (a cui va il merito di avere fondato il principale ospedale di Firenze, cioè quello di Santa Maria Nuova) e si era unita in matrimonio con un membro di un’altra famiglia di grandi banchieri, ovvero Simone de’ Bardi. I documenti relativi alla vita della donna, tuttavia, sono molto scarni.
Ciò che è certo è che Beatrice Portinari, detta Bice, morì alla tenera età di 24 anni. Il motivo non è certo. È plausibile che possa essere deceduta mentre dava alla luce il suo primo e unico figlio. Un documento del 1313 tuttavia cita il matrimonio tra una figlia di Simone de’ Bardi, dal nome Francesca, e Francesco di Pierozzo Strozzi. Non è chiaro tuttavia se la ragazza fosse nata dal rapporto tra i due figli di banchieri oppure dalle seconde nozze dell’uomo.