Le terze dosi generalizzate non fermeranno l’avanzata dei contagi Covid, anzi: prolungheranno la pandemia. Lo sostiene il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, il quale ha evidenziato che in molte nazioni si pensa a programmare la dose booster, Israele addirittura è pronto a partire con il quarto richiamo, ma la vera emergenza nasce e insiste laddove non è stata somministrata neppure la prima dose, perché lì i sieri non arrivano e il virus è libero di circolare e di mutare, dando vita a nuove, pericolose varianti come Omicron.
“È importante ricordare che la stragrande maggioranza dei ricoveri e dei decessi riguarda persone non vaccinate, non persone prive della dose booster – ha rimarcato il leader dell’Oms –. Dobbiamo essere molto chiari sul fatto che i vaccini che abbiamo rimangono efficaci contro entrambe le varianti Delta e Omicron“, ma adesso ci si deve concentrare nella distribuzione dei preparati anti-Covid in quei luoghi dove le prime dosi scarseggiano. “La vera priorità globale deve essere quella di aiutare tutti i Paesi a raggiungere l’obiettivo del 40% di vaccinati il più rapidamente possibile e l’obiettivo del 70% entro la metà del prossimo anno”, ha esplicitamente affermato.
TERZE DOSI, L’OMS: “NON SI ESCE DALLA PANDEMIA A COLPI DI DOSE BOOSTER”
Sempre in riferimento alle terze dosi, il direttore dell’Oms Ghebreyesus ha chiarito che nessun Paese può “uscire dalla pandemia a colpi di dose booster. E le terze dosi non possono essere viste come un biglietto per andare avanti con le festività programmate, senza bisogno di altre precauzioni”.
“Mentre alcune nazioni stanno proponendo i loro richiami vaccinali pianificati per tutta la popolazione – ha chiosato –, solo la metà degli stati membri dell’Oms è stata in grado di raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 40% della propria popolazione entro la fine dell’anno, a causa degli squilibri nell’offerta globale di dosi”. Una carenza e una questione periodicamente e ripetutamente denunciate in passato, ma per le quali non è stato ancora trovato un efficace rimedio, come testimonia la genesi della variante Omicron.