La terza dose di vaccino covid è stata estesa alla fascia di età 16-17 anni, nonché ai ragazzi di 12-15 anni considerati soggetti fragili. La decisione è giunta nelle scorse ore dal Ministero della Salute, e la circolare prevede che le dosi vengano somministrate a questa nuova fascia di età a partire da lunedì 27 gennaio. Probabile che il booster venga comunque esteso anche ai giovani dai 12 anni in su, e l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, si pronuncerà a riguardo nel giro di un mese. Obiettivo, cercare di proteggere il più possibile la popolazione dalla variante Omicron, che anche se sembra meno aggressiva rispetto alla Delta, rischia di far scoppiare i contagi più ancora di quanto non stia già facendo, e di intasare gli ospedali.
La conferma dell’estensione della terza dose ai giovani è giunta dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ha spiegato, come si legge sul Corriere della Sera: “Attendiamo l’indicazione da parte dell’Aifa che potrebbe arrivare anche nelle prossime ore. La comunità scientifica sta lavorando e non appena avremo questa indicazione dobbiamo farci trovare pronti per procedere alle somministrazioni. Credo sia questione di ore, al massimo di giorni”, parole rilasciate stamane ai microfoni di Radio 24, poco dopo la circolare.
TERZA DOSE DI VACCINO COVID ESTESA A RAGAZZI DI 16-17 ANNI E NON SOLO: LE POLEMICHE DEGLI SCORSI GIORNI
La decisione di estendere il booster anche ai più giovani, giunge dopo alcune polemiche che erano scoppiate negli scorsi giorni, circa il fatto che appunto gli stessi ragazzi non potessero aver accesso alla terza dose di vaccino anti covid. L’assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ad esempio, aveva lanciato l’allarme spiegando: “Nel momento in cui Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) lancia l’allarme sulla diffusione della variante Omicron in Europa, non capisco perché ci si attardi nel definire le procedure del richiamo nella fascia 12-17 anni, che hanno completato le prime due dosi ormai da oltre 150 giorni. E’ una fascia che rischia di essere non coperta e maggiormente esposta agli effetti della variante soprattutto in un momento di festività in cui sono maggiori le occasioni di socialità. Oggi questa fascia rischia di rimanere nel limbo”.