Con la rapida diffusione della variante Omicron, i ricercatori si sono concentrati sullo studio dei vaccini per valutarne l’efficacia. Tra loro quelli dello Statens Serum Institut, che in uno studio pubblicato in pre-print su medRxiv mostrano le prime stime dell’efficacia dai database nazionali danesi fino a cinque mesi dalla seconda dose Pfizer o Moderna. Dopo il primo mese l’efficacia (che va intesa nella fattispecie come protezione dal contagio) è rispettivamente al 55,2% e 36,7%, quindi significativamente inferiore rispetto all’efficacia contro la variante Delta, ma anche in rapida progressione in cinque mesi.
Usando come confronto coloro che avevano ricevuto solo la vaccinazione primaria, ma limiti agli over 60, l’efficacia del vaccino Pfizer e Moderna contro Omicron sale al 54,6% per chi fa la terza dose tra 14 a 44 giorni. “Le stime negative nel periodo finale suggeriscono probabilmente un diverso comportamento e/o modelli di esposizione nelle coorti vaccinate e non vaccinate che hanno causato una sottostima dell’efficacia del vaccino“, precisano i ricercatori.
“TERZA DOSE AUMENTA PROTEZIONE DA OMICRON”
“Entrambi i vaccini hanno mostrato una protezione più alta e duratura contro Delta“, scrivono i ricercatori danesi. Ma questo effettivamente già lo sapevamo. Quel che non sappiamo con certezza è l’efficacia dei vaccini, esaminata in questo caso solo per la protezione dal contagio. I ricercatori segnalano uno studio recente dell’Inghilterra secondo cui i vaccini sono più efficaci contro le forme sintomatiche di Covid da Omicron, ma confermano anche il rapido declino della protezione al 75,5% due settimane dopo il richiamo.
“Il nostro studio contribuisce all’evidenza emergente che l’efficacia del vaccino primario Pfizer o Moderna contro Omicron diminuisce rapidamente nel tempo“, la conclusione dei ricercatori dello Statens Serum Institut. Sottolineano anche che “la vaccinazione di richiamo che offre un aumento significativo della protezione“. Pertanto, alla luce dell’aumento esponenziale dei casi di Omicron, “questi risultati evidenziano la necessità di una massiccia diffusione delle vaccinazioni e delle vaccinazioni di richiamo“.