QUARANTENA, TRACING: LE PROPOSTE DELLE REGIONI AL CTS
Domani mattina alle 9.30 nella Conferenza delle Regioni si studierà la bozza del documento pronto ad essere inviato subito dopo al Cts per valutare le varie proposte su quarantena, tamponi, tracing e vaccini. Su tutte, i Governatori chiedono di azzerare la quarantena per le persone che hanno piena copertura vaccinale (terza dose), mantenendola invece a 3-5 giorni per chi vaccinato con 1-2 dosi.
Secondo il documento venuto in mano all’ANSA, le modifiche auspicate dalle Regioni si rendono sempre più necessarie alla luce di «uno stravolgimento del sistema di contact tracing, ‘saltato’ in diversi territori, che rende appunto necessario un superamento delle attuali regole delle quarantene». Oltre alla quarantena e al nodo tamponi, le Regioni chiedono al Governo di valutare attentamente il prezzo calmierato anche per le mascherine FFP2, rese obbligatorie per mezzi di trasporto, cinema e teatri dopo l’ultimo Decreto Festività: «Faccio appello al Governo, in vista delle decisioni che prenderà domani, affinché vada verso quello che per il contrasto al Covid è ormai necessario: l’obbligo vaccinale o il lockdown per i non vaccinati, sul modello di quanto fatto in Austria e Germania», è l’appello lanciato dal Presidente di Regione Toscana, Eugenio Giani, in attesa della cabina di regia del Cts previsto per domani. Il collega della Liguria, Giovanni Toti, fa suo la proposta di Bassetti: «Bisogna cambiare le regole al più presto prima che si blocchi un intero Paese», mentre il Presidente della Conferenza Regioni Massimiliano Fedriga (Friuli) rilancia, «Condivido la revisione delle regole della quarantena che andrebbe ridotta o tolta soprattutto per quelli che hanno la terza dose. Dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria ma al contempo non dobbiamo bloccare il Paese».
GLI ALTRI TEMI SUL TAVOLO CTS
Non solo quarantena o “mini quarantena” sul tavolo del Cts, convocato per domani ufficialmente: oltre alla proposta partorita dall’infettivologo Matteo Bassetti («Andiamo verso circa 100mila contagi al giorno e questo succederà credo a brevissimo e allora 7-10 giorni di isolamento, quarantena, vogliono dire un milione di persone che finiranno in isolamento; considerando poi che mediamente ognuno di questi ha avuto 5, qualche volta 10 contatti, il rischio è di avere nel giro di 7-10 giorni 10 milioni di persone in isolamento, in quarantena. Non ce lo possiamo permettere»), sul tavolo del Comitato Tecnico Scientifico vi sono anche altri temi.
Si dovrà ragionare sui tamponi, viste le forti polemiche sollevate in questi giorni contro i test antigenici considerati da molti – spesso a sproposito, va detto – “inaffidabili”: come spiegano gli esperti, il test rapido ha senso e dà risultati attendibili quando effettuato 5 giorni dopo dal contatto con il presunto positivo o 3 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Altro punto all’ordine del giorno è il problema del tracciamento, quasi completamente saltato in questi giorni di fortissimi aumenti di contagi per la variante Omicron: i presidenti di Regione hanno chiesto al Governo e al Cts di destinare il personale al momento adibito alla ricerca dei contatti stretti dei positivi alla campagna vaccinale. Si parlerà anche delle misure in campo per la ripresa delle scuole in presenza dal 10 gennaio e sul possibile ampliamento dell’obbligo vaccinale per i “no vax” della pubblica amministrazione che svolgono mansioni di front office. (agg. di Niccolò Magnani)
IPOTESI REGOLE QUARANTENA, LE ANTICIPAZIONI
«Una differenziazione a questo punto va fatta: per chi ha il booster si può prevedere una quarantena inferiore ai sette giorni. Per chi non è vaccinato la quarantena è di 10 giorni. Per chi ha già fatto due dosi è di 7. Non saremmo credibili nell’invitare a fare il richiamo se non fossimo convinti che il booster dà una maggiore protezione»: lo ha spiegato al “Corriere della Sera” il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, dando qualche anticipazione sulle possibili regole per la quarantena Covid da approntare domani nella riunione del Cts.
L’ipotesi resta quella di ridurre l’isolamento dei contatti di contagiati postivi – se vaccinati con terza dose – a 3-5 giorni: il rischio paralisi del Paese è troppo grande e la quasi totalità di soggetti asintomatici come risultati dei tamponi di questi giorni impone una scelta urgente da parte del Governo. Gli Stati Uniti hanno già ridotto l’isolamento da 10 a 5 giorni per i positivi Covid asintomatici, oltre a togliere del tutto l’isolamento per i contatti dei postivi (se asintomatici), mantenendo l’obbligo di mascherina per 10 giorni se in presenza di altre persone. Al “Sussidiario” il membro del Cts Donato Greco (epidemiologo, specializzato in malattie trasmissibili, igiene e sanità pubblica e biostatistica medica) ha spiegato che la variante Omicron in questo momento si comporta assai similmente ad una normale influenza: «Due terzi dei casi sono positività al tampone eseguiti a persone asintomatiche, tanto che a Natale, avendo fatto molti meno tamponi, il numero dei contagiati è crollato da 50mila a 25mila. Ricordiamoci che siamo nel pieno della stagione invernale, quella che il Covid adora come tutti i suoi fratelli coronavirus. Però abbiamo un numero di ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi 6-7 volte inferiore, perché ci siamo vaccinati: il 90% degli italiani ha ricevuto almeno una dose. E i vaccinati che si contagiano prendono una banale infezione». (agg. di Niccolò Magnani)
QUARANTENA COVID, COME FUNZIONA E QUANTO DURA? INCONTRO CTS-GOVERNO SUL TEMA
Le norme relative a come funziona e a quanto dura la quarantena Covid potrebbero presto cambiare in Italia. Il Governo, infatti, ha fissato un incontro con il Comitato tecnico scientifico per mercoledì 29 dicembre. Al centro della discussione c’è, in particolare, la possibilità di ridurre il periodo di isolamento a cui devono essere sottoposte le persone che hanno effettuato la terza dose del vaccino contro il virus, che attualmente ammonta a una settimana.
I membri del Comitato tecnico scientifico nelle scorse ore hanno chiesto che la quarantena per i vaccinati con terza dose venga ridotta ad un periodo tra i tre e i cinque giorni, ma non è chiaro se il Governo vorrà accettare tale proposta. Il tutto, secondo quanto riferiscono fonti dell’esecutivo alla Rai, verrà discusso nelle prossime ore. (agg. di Chiara Ferrara)
QUARANTENA COVID, COME FUNZIONA E QUANTO DURA? COSA DICE IL MINISTERO DELLA SALUTE
La quarantena Covid quanto dura? Come funziona? E come ci si deve comportare se si entra in contatto con un positivo? L’argomento è oggetto di discussione proprio in queste ore e vi proponiamo quelle che sono ad oggi le regole previste dal Ministero della Salute, attraverso le FAQ pubblicate online. Innanzitutto, occorre distinguere tra contatto stretto (ad alto rischio) e contatto a basso rischio. Un contatto di un caso Covid è qualsiasi persona esposta a un caso probabile o confermato in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento del caso.
Il ‘contatto stretto‘ è definito come: una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid; una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid; una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso Covid; una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso, a distanza minore di due metri e di almeno 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso con un caso in assenza di protezioni (mascherine) idonee; un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un positivo oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid senza l’impiego dei DPI raccomandati; una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid. Sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.
QUARANTENA COVID: COSA FARE IN CASO DI CONTATTO STRETTO CON UN POSITIVO
I contatti stretti di un caso confermato, si legge tra le FAQ ministeriali, devono allertare il proprio medico, che avviserà o fornirà tutte le indicazioni per contattare il Dipartimento di prevenzione della ASL o ATS competente per territorio che disporrà la quarantena e la sorveglianza. In linea generale, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena della durata di almeno 7 o 10 giorni (a seconda dello stato vaccinale) dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test antigenico o molecolare con risultato negativo. Al termine del periodo di quarantena la persona potrà rientrare al lavoro e il periodo di assenza potrà essere coperto dal certificato medico. Al rientro la persona dovrà contattare il medico competente della sua azienda per ulteriori informazioni.
Nel caso in cui si venga identificati come ‘contatto stretto’ di caso confermato, nessun test con esito negativo permette di essere esonerati dal sottoporsi a un periodo di quarantena della durata di almeno 7 o 10 giorni (a seconda dello stato vaccinale) dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo. La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso Covid, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi.
“QUARANTENA COVID VA RIDOTTA”: L’OPINIONE DELL’EPIDEMIOLOGO DEL CTS DONATO GRECO
Ai microfoni di Sky Tg24, Donato Greco, epidemiologo e membro del Cts, ha evidenziato che “la quarantena da sempre è pensata per ridurre i contagi e sappiamo che questo Covid ha una trasmissibilità di alcuni giorni, con notevole variabilità, in quanto il tempo di incubazione va da 2 a 14 giorni. C’è quindi un ampio range, all’interno del quale credo sia pensabile discutere di una riduzione della quarantena”.
Inesorabilmente, quando il 90% della popolazione adulta ha avuto almeno una prima dose di vaccino, il virus “si dirige, e si sta dirigendo, verso i bambini, verso cioè la popolazione non vaccinata, che pian pano si sta immunizzando, ma che sotto i cinque anni non ha vaccino. La scuola, però, non è mai stata un importante focolaio di infezione. L’idea di fare uno screening pre-scolastico, prima dell’ingresso in classe è buon,a se contenuta però all’interno di un programma ad hoc e senza farne una routine quotidiana”. La quarta dose? Al momento non vi sono “dati che la giustifichino”.