VACCINO OBBLIGATORIO NEL CALCIO: SERVIRÀ IL SUPER GREEN PASS
In attesa delle linee guida, che i presidenti delle federazioni stanno ancora aspettando, il calcio va verso il vaccino obbligatorio. Lo riporta oggi la Gazzetta dello Sport, che fa il punto della situazione e traccia le novità parlando anche di basket e volley, e di tutti quegli sport che necessitino di spogliatoi, palestre o ambienti al chiuso per essere praticati. O ci si vaccina o non si gioca: questo dovrebbe essere il futuro a partire dal 10 gennaio, il decreto prevede infatti la necessità di essere muniti di Super Green Pass (appunto quello che viene rilasciato con almeno due dosi di vaccino).
Il Dipartimento per lo Sport ha specificato e certificato la cosa con la pubblicazione delle FAQ (domande e risposte più frequenti, traduzione dall’acronimo inglese) mentre Valentina Vezzali, sottosegretario allo Sport, sta lavorando con Cts e Ministero della Salute alle già citate linee guida. Ad ogni modo, la strada è tracciata: con l’avvento del 2022, chiunque non sia vaccinato – per vari motivi, naturalmente – non potrà scendere in campo. Soprattutto, c’è un punto importante da sottolineare: a questo decreto non sono previste deroghe, di alcun tipo.
IL CALCIO COME LA NBA
Il fatto che il vaccino obbligatorio entri nel mondo del calcio italiano non significa ovviamente che i positivi al Covid spariranno da un giorno con l’altro. Anzi: un esempio pratico lo abbiamo con la NBA, che anche in questo aspetto si è dimostrata all’avanguardia. Negli Stati Uniti a dire il vero la Lega di basket segue i principi dei vari Stati: Kyrie Irving per esempio non può giocare le partite casalinghe dei Brooklyn Nets perché nello Stato di New York se non sei vaccinato non giochi, ma la NBA ha rafforzato il concetto prevedendo delle multe ai giocatori che, di fatto, si rifiutino di scendere in campo.
Ovvero: libertà tua non vaccinarti fintanto che non sia un obbligo legale, ma io in quanto associazione di pallacanestro lo metto come necessario per giocare, perciò se tu non ti vaccini sei nel torto. Siamo chiaramente entro un confine sottile; più chiaro l’esempio di Novak Djokovic che, non essendo vaccinato – o così sembrerebbe – non può andare a giocare in Australia, dove l’ingresso è vietato a chi non abbia il Green Pass. In quel caso però si tratta di una legge statale cui chi organizza i tornei di tennis deve giocoforza adattarsi; nel calcio italiano invece si prepara un autentico ribaltone, non resta che scoprire cosa succederà quando il decreto entrerà in vigore…