La variante Omicron del Covid sembra meno aggressiva, ma ha «un ciclo biologico più veloce» e quindi è «molto più diffusiva», forse con un impatto minimo per chi è vaccinato. A scattare la fotografia è Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto ai microfoni di L’Italia s’è desta, trasmissione radiofonica di Radio Cusano Campus. Queste caratteristiche della variante sono importanti, perché tenendo conto anche alla campagna vaccinale, si può «rimodulare l’isolamento e la quarantena e farlo in sicurezza. Dunque riduzione della quarantena per coloro che sono vaccinati». Questa per Sileri è l’ennesima prova «che i vaccini hanno la loro efficacia: nel ridurre i sintomi più gravi e anche nel ridurre la possibilità di contagiarsi ed essere contagiati».
In virtù di quello che sta emergendo, la variante Omicron «è un verosimile indebolimento del virus, su una popolazione vaccinata bisogna sottolineare». Per l’esponente M5s non è da escludere che questo non sia il «virus definitivamente attenuato», quindi «probabilmente arriverà una variante ancora più leggera e questo diventerà il virus da cui dovremo proteggerci ad ogni inizio di stagione invernale come accade per l’influenza». Bisogna quindi tener conto del fatto che il coronavirus cambia. «Oggi abbiamo la Omicron che un mese e mezzo fa non c’era, noi dobbiamo adattare ciò che facciamo all’evidenza di un virus che è mutevole».
SILERI “MISURE CAMBIANO PERCHÉ COVID CAMBIA”
Se cambia il virus, come emerge con la variante Omicron, deve quindi necessariamente cambiare anche la strategia. «Agiamo nella cura attuando una strategia di reazione alla malattia. Stiamo modulando le armi a disposizione contro una determinata malattie che è mutevole». Il sottosegretario alla Salute difende allora il governo dalle critiche delle ultime ore: «È facile dire col senno del poi che prima avevamo sbagliato. No, attenzione, ora abbiamo un altro virus rispetto a quello di prima perché contagia 5 volte tanto e dobbiamo adattarci, come lui si adatta mutando noi ci adattiamo a lui facendo degli atti, compreso il green pass». Per Pierpaolo Sileri a sbagliare è «chi non ragiona guardando avanti, ma rimanendo fermo come se nulla cambiasse».
Dunque, non si possono fare paragoni senza esaminare le differenze: «È una follia». Non vuole neppur sentir parlare di obbligo vaccinale: «La popolazione si è vaccinata, al momento non credo serva parlare di obbligo vaccinale con un virus indebolito, con un green pass rafforzato, con terapie intensive che non salgono in maniera così netta come l’anno scorso. Mettendo l’obbligo non credo che raggiungeremmo una percentuale così ampia di nuovi vaccinati». Il Green Pass rafforzato del resto funziona: «Mi sembra la sintesi migliore per aumentare i vaccinati, per ridurre quarantene ed isolamento, poi mutueremo altre strategie a seconda del comportamento del virus, ma al momento non vedo un obbligo dietro l’angolo».