Si è concluso su Rai Tre “The Rossellinis“. Il film di Alessandro Rossellini, nipote del celeberrimo capo famiglia Roberto, mette davanti alla macchina da presa, come fosse uno specchio, i membri del “clan” del padre del Neorealismo italiano. Il risultato è una fotografia nitida e scanzonata, sincera ma anche un po’ vagamente edulcorata, di figli, mogli, nipoti, parenti vicini e lontani del grande Roberto Rossellini. Ad architettare questa sorta di terapia collettiva è il nipote Alessandro, l’ultima ruota del carro. Traendo spunto dal celebre film “La presa del potere da parte di Luigi XIV”, Roberto Rossellini ricalca un metaforico ritratto, dal suo punto di vista, della sua famiglia, ossia di una corte inginocchiata e devota ai piedi del sovrano Roberto. The Rossellinis è un pò l’altro lato della medaglia, dal punto di vista dei sudditi, di chi ha subito e “accolto” un’eredità difficile da gestire (agg. di F.D. Zaza).
L’evento Vogue riunisce la famiglia
Va in onda, in seconda serata, su Rai 3 “The Rossellinis“. Il film è un ritratto schietto e pieno di vita già a partire dal funerale del regista che apre il film, con la voce off che presenta in modo scanzonato i membri della famiglia: vitalità ed allegria mantenute fino al finale, che vede tutti riuniti per un evento organizzato da Vogue. “Per la prima volta ci troviamo tutti senza un morto”, scherza Isabella. Ne esce un’autobiografia per interposte persone, una terapia attraverso il film come dice Alessandro stesso, che scoprirà essere in realtà l’unico ad avere la cosiddetta “rossellinite”. Si tratta di una fotografia appassionata e anche irriverente del mito di Roberto Rossellini e della sua vita, molto simile a quella dello scrittore George Simenon: la passione per le donne, lo sperpero del denaro, la “internazionalità”, il culto di sé e del proprio mestiere, il rapporto con i figli. Quanto al meno grande Alessandro, nel suo piccolo pianta bene la sua nostalgica bandiera italiana (agg. di F.D. Zaza).
I Rossellini tra Svezia, India e Italia
E’ in prima visione su Rai Tre, il film “The Rossellinis“. Autoironico, caustico e anche scomodo perchè non le manda certo a dire: “Oddio ho fatto incazzare Isabella”, confida scherzando dopo essersi a sua volta scoperto davanti alla telecamera. Tra Svezia, India e Italia, il protagonista si scusa forse un po’ troppo (“Ho fatto una cazzata” minimizza sul suo essere regista) e il suo documentario ha anche un respiro più televisivo che da grande schermo. Nel corso delle scene, campeggia un’aria nostalgica e spaesata da road movie, con Alessandro che raggiunge i Rossellini nel mondo: la Svezia fiabesca e paradisiaca, dove incontra Renato ritiratosi in solitudine su un’isola (che fu il rifugio di sua madre Ingrid) dopo una vita in mezzo alle donne: un angolo di Svezia che tanto assomiglia a quello del “Ritratto di mio padre” di Maria Sole Tognazzi. L’America lynchiana nella casa fra i boschi di Isabella e quella newyorkese della sorella Isotta. L’India dalla quale veniva Gil, figlio adottivo del regista (definito “il più Rossellini di tutti”) che aveva documentato la sua vita, girando finchè la malattia se lo portava via. E infine i grattacieli di Doha, dove vive Raffaella, sorellestra di Gilles (agg. di F.D. Zaza).
Il matrimonio con Ingrid Bergman
Il film, vincitore del Nastro d’Argento, “The Rossellinis” va ora in onda su Rai Tre. Al centro della trama c’è il matrimonio tra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman. Su quella unione iniziata clandestinamente (erano entrambi già sposati) si puntarono subito tutti i riflettori; complice anche quella bellezza che la Bergman lasciò in dote alla figlia Isabella ed anche all’unico figlio maschio (Renato), che snobbò poi il mondo del cinema perchè privo del genio paterno. Una bellezza così ingombrante da diventare problematica per chi, dalla famiglia, riteneva di non averne ereditata abbastanza, come Isotta, sorella gemella di Isabella. Su questo , è lo stesso Alessandro Rossellini a scherzarci nel film: il suo non essere affatto bello e, più in generale, il suo sentirsi inadeguato in mezzo a tanti parenti “regali” (agg. di F.D. Zaza).
“La rossellinite”, una patalogia che…
Va ora in onda su Rai 3 “The Rossellinis“. Alessandro Rossellini gira questo film per approfondire la malattia che è convinto affligga i membri della sua grande famiglia: “la rossellinite”. Ovviamente non si tratta di una reale patologia, quanto un pretesto scherzoso per mettersi sulle tracce dei parenti allo scopo di svelarne qualche segreto e scoprire cosa li accomuni. Perchè la rossellinite riguarderebbe, più che il talento, il lato oscuro della personalità, la parte meno nobile ma proprio per questo quella più umana. Ne esce così un Roberto Rossellini (troppo) innamorato delle donne, del bel mondo, del denaro necessario a pagarlo, ma prima di tutto innamorato di se stesso: un culto della propria personalità verso il quale il regista si aspettava fedeltà assoluta. La presa del potere da parte di Luigi XIV è il suo film più autobiografico, dice Alessandro Rossellini, scherzando sull’aura quasi regale di suo nonno che, al di là del gioco, corrispondeva molto all’immagine della famiglia nata dal matrimonio con Ingrid Bergman (agg. di F.D. Zaza).
The Rossellinis, film vincitore del Nastro d’Argento
The Rossellinis va in onda su Rai 3 nella seconda serata di oggi, domenica 2 gennaio 2022, a partire dalle 23.40. Il documentario riguarda la vita di Roberto Rossellini. Il film è distribuito da Nexo Digital e prodotto da B&B Film, VFS Films con Rai Cinema coprodotto da Uldis Cekulis per VFS Film in associazione con Istituto Luce Cinecittà. La regia è di Alessandro Rossellini, nipote di Roberto che ha curato anche la sceneggiatura. Il film si è aggiudicato il Nastro d’Argento.
The Rossellinis, il documentario ripercorre la vita di Roberto Rossellini
The Rossellinis ripercorre la vita del grande Roberto Rossellini, noto per aver diretto capolavori della cinematografia italiana come Roma città aperta con Anna Magnani. É stato un anticonformista, amante delle donne e sentimentalmente coinvolto in molte storie , il suo modo di vivere era fuori dai canoni di quei tempi tanto da stravolgere la società degli anni 50. Spesso finiva sui giornali di gossip e riempiva le copertine di tanti importanti giornali mondiali. Ha avuto molte donne ma anche molti figli legittimi e illegittimi, da costituire con gli anni una famiglia allargata. Alessandro Rossellini è stato il primo nipote del noto regista e dovendo portare sulle spalle un nome così importante, ha voluto sperimentare per la prima volta la conduzione della macchina da presa realizzando un documentario che parlasse di suo nonno e la sua famiglia. I suoi parenti sono diventati i protagonisti di questa storia, messi uno di fronte all’altro si sono raccontati come se fosse una terapia di gruppo. Quello che ne è uscito fuori è stato un documentario di questa importante famiglia trattata con chiave ironica.