Paolo Maldini ha ripercorso la sua carriera tra passato, presente e futuro nel corso di un’intervista al Corriere della Sera: “Da figlio di Cesare ho sofferto”, ha ammesso la bandiera del Milan. “Mio papà veniva a vedere le partite, e io sentivo quel che diceva la gente, sentivo addosso gli sguardi cattivi. Credo che la parabola della mia carriera si sia decisa in quelle occasioni. O mollavo, oppure provavo a essere sempre uno dei migliori. Per far vedere che non ero solo il figlio di Cesare”. E c’è riuscito.
Da calciatore rossonero, proprio come il papà, infatti, ha scritto pagine di storia importanti. Un grazie va in tal senso proprio a Cesare Maldini, che nonostante fosse un’ombra pesante non gli ha mai imposto nulla. “Mi lasciò libero di scegliere tra Milan e Inter. Mi chiese anche se volevo stare in porta, a me piaceva molto, o fare il giocatore di movimento. E da allora, non mi chiese mai di diventare qualcuno”. Così come Paolo Maldini ha cercato di fare con i figli Christian e Daniel. Il primo non ha avuto grandi fortune nel calcio (si è rotto due legamenti crociati da giovanissimo), mentre il secondo sta cercando di farsi spazio alla corte di Stefano Pioli. “So che il fatto di essere miei figli li ha condizionati”.
Paolo Maldini: “Da figlio di Cesare soffrii”. La carriera al Milan da protagonista
Paolo Maldini, come papà Cesare, ha vissuto una carriera al Milan da protagonista, fuori e dentro al campo. Adesso, infatti, guida le sorti del club rossonero come direttore dell’area tecnica. All’inizio, però, non è stato semplice. “Ogni sera tornavo a casa e dicevo a mia moglie che era un disastro. Non facevo che ripetere a Leonardo, che mi aveva voluto con sé, che mi sentivo inutile. Non capivo la parte amministrativa del lavoro, mi chiedevo cosa ci stessi a fare”.
Poi l’addio di Leonardo. “Mi sono sentito perso. Ma sinceramente, subito dopo ho avuto anche la sensazione di essere per la prima volta a mio agio. Ero tornato in una situazione dove non avevo nessuno che mi faceva da scudo. Quello che ho sempre cercato. A Leonardo sono molto grato, l’apprendistato con lui è stato fondamentale. Ci sentiamo spesso”, ha raccontato al Corriere della Sera. L’obiettivo di Paolo Maldini adesso è soltanto quello di riportare il Milan in alto. “Come mi vedo tra dieci anni? In quanto a questo lavoro, o lo faccio con il Milan o non lo faccio. Il futuro non mi spaventa”.