L’amore più importante di Lucio Battisti è stata Grazia Letizia Veronese, conosciuta nel 1968 al Festival di Sanremo, dove lui si era presentato in gara con il brano “La farfalla impazzita“. Lei aveva già avuto modo di lavorare in ambito musicale al fianco di Adriano Celentano, ma la frequentazione con l’interprete di “Emozioni” l’ha poi spinta ad affiancarlo in veste di autrice. E’ lei, infatti, ad avere scritto la canzone “E già” del 1982, con lo pseudonimo di Velezia.
La donna è stata al fianco del marito ( i due si sono sposati nel settembre del 1976 con rito civile) fino alla fine e ha fatto il possibile per tutelare la sua privacy. E’ stata infatti sua la decisione di emettere solo un comunicato strinfato al momento della sua morte.
Lucio Battisti e l’amore con Grazia Letizia Veronese: i problemi legali vissuti dalla donna
L’immagine di Grazia Letizia Veronese non è stata sempre così limpida agli occhi di stampa e fan. C’è stato chi, infatti, era arrivato a definirla la “Yoko Ono italiana” per il suo intento di proteggere il marito, cosa che ha fatto anche dopo la sua morte. Il suo comportamento è stato criticato anche quando il cantante era all’apice della sua carriera ed è arrivato a decidere di chiudere il sodalizio artistico con Mogol; qualcuno infatti ritiene che sia stata lei a suggerirgli come agire.
Recentemente la donna è stata condannata a un anno e quattro mesi (con pena sospesa) per calunnia nei confronti di una vicina di casa. Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, la decisione presa dal Tribunale di Rimini a causa di due finestre di una casa nel centro di Marina, acquistata quando il cantante era ancora in vita. Qui erano stati installati dei vetri oscurati per tutelare la privacy della famiglia. Nel momento in cui le finestre erano state cambiate per usura, la vicina fatto un esposto, giurando che quelle finestre non c’erano prima. Alla fine a farne le spese era stata proprio Velezia.