FONTI DI GOVERNO: “RIENTRO IL 10 GENNAIO”
Lo scontro all’interno del Governo non si placa anche se fonti autorevoli all’Adnkronos certificano il rientro a scuola in presenza, senza slittamento, il prossimo 10 gennaio: dopo la richiesta pervenuta dalla Regione Campania sul rientro a scuola slittato di qualche settimane, anche lo stesso coordinatore Cts prof. Franco Locatelli oggi a “Repubblica” ha aperto alla possibilità di un ripensamento, «La priorità è stata sempre quella di permettere le lezioni in presenza. Rimandare gli alunni a casa sarà l’ultima cosa che faremo, è un dovere nei confronti delle nuove generazioni. La scuola ha già sofferto troppo, terremo duro fino all’ultimo. Al limite possiamo ragionare di una settimana, allungando però le lezioni a giugno, non dobbiamo privare i nostri ragazzi di un singolo giorno di scuola».
Le fonti di Palazzo Chigi invece confermano l’indirizzo del Miur e del Governo per puntare al rientro in presenza tra il 7 e il 10 gennaio, a seconda dei vari calendari scolastici regionali. Sulle regole Covid resta invece ancora molto aperta la discussione, con le Regioni che spingono per adottare misure molto stringenti sugli studenti non vaccinati: «porteremo una proposta al Tavolo nazionale delle Regioni che modifica le regole rispetto alla durata delle quarantene e di chi dovrà farle, rispetto alla situazione vaccinale», ha spiegato stamane il presidente del Veneto Luca Zaia, «Sarà una decisione del Tavolo nazionale su cui non posso dare anticipazioni, ma verrà presa da tutti. Soprattutto per le superiori le percentuali di vaccinazione sono molto alte, per cui riusciamo a gestire le presenze in maniera migliore». Ad opporsi alla proposta di inserire in Dad gli studenti non vaccinati sono anche i presidi: all’ANSA il presidente dell’associazione di Roma, Mario Rusconi, sottolinea «Era stato annunciato che sarebbero stati organizzati hub per fare tamponi agli studenti in vista della riapertura delle scuole. Sarebbe questa la misura da attuare, la cosa migliore dopo le feste, ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza. Noi come Anp siamo contrari a mettere in Dad i ragazzi non vaccinati perché sarebbe una discriminazione. Se la proposta è questa o rimandare gli ingressi vuol dire che la scuola farà le spese di una serie di mancanze. Di questo passo si rischia la distruzione del settore».
CAOS RIAPERTURA SCUOLA: VERSO NUOVE REGOLE?
Dal 7 al 10 gennaio dovranno rientrare a scuola dopo le vacanze di Natale milioni di studenti ma tra ipotesi di nuove regole, ritorno della Dad e normative Covid la riapertura è tutt’altro che scontata. La proposta delle Regioni, giunta nel vertice di Capodanno con i Ministri Bianchi e Speranza suscita ancora non poche polemiche all’interno del Governo stesso.
Per i Governatori le regole vanno adattate a quelle già modificate dagli ultimi due Decreti Covid: si va verso il caso di due studenti positivi in classe che farebbe scattare una semplice autosorveglianza dei ragazzi vaccinati, mentre per i non vaccinati si porrebbe la quarantena con ritorno della Dad e tampone Covid al termine dell’isolamento. I sottosegretari Miur di M5s e Lega – Barbara Floridia e Rossano Sasso – non hanno gradito la proposta, così come i sindacati del settore scuola. L’obiettivo del Governo è quello di limitare il più possibile la didattica a distanza e per questo motivo è stato convocato per domani un vertice tra Ministero e sindacati per discutere delle modalità di riapertura delle classi dal 7 al 10 gennaio.
SCUOLE CHIUSE DALLE REGIONI: COSA DICE LA LEGGE
Come dispone la legge e pure l’ultimo Decreto Festività, le Regioni non possono disporre in maniera autonoma della chiusura delle scuole con ritorno della Dad al 100%: o meglio, lo possono fare solo in presenza di situazioni «di eccezionale e straordinaria necessità» da condividere però con il Ministero della Salute e il Miur. Stamane però il Governatore della Campania Vincenzo De Luca ha spiegato che l’ipotesi di tenere chiusa la scuola per tutto gennaio facendo salire il numero di vaccinazioni tra i minorenni non andrebbe scartata: «A me – ha detto il Presidente campano– sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire le scuole in sicurezza. Oggi l’apertura è prevista il 10 gennaio, credo valga la pena di riflettere, sapendo che la tutela della salute è un tema prioritario dei bimbi». Il decreto Festività, di contro, conferma la scuola in presenza fino al termine dello stato di emergenza prorogato al 31 marzo 2022. Il 5 gennaio prossimo nel Consiglio dei Ministri occorrerà sciogliere anche questo nodo, oltre al delicato inserimento dell’obbligo di Super Green Pass per ogni tipo di lavoro (nel settore scuola è già attivo l’obbligo vaccinale per tutti docenti e personale ATA, ndr): per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, «si riuscirà a rispettare la riapertura dell’anno scolastico e l’inizio delle lezioni per il 10 gennaio. Stanziate risorse importanti per monitoraggio casi Covid e screening tamponi». Per Sasso e Floridia però occorre fare di più, come minimo «innalzare i livelli di sicurezza delle nostre scuole con dispositivi di aerazione e ventilazione, mascherine Ffp2 e un rafforzamento dei sistemi di tracciamento».