Massimo Ciavarro ed Eleonora Giorgi: dall’amore all’amicizia
Avere una lunga storia d’amore, coronata dall’arrivo di un figlio, e restare amici nonostante una rottura burrascosa, è possibile. Ne sanno qualcosa Massimo Ciavarro ed Eleonora Giorgi, che ora si apprestano a vivere una delle gioie più grandi, diventare nonni, grazie al loro Paolo, che avrà il suo primo figlio da Clizia Incorvaia. I due si sono conosciuti sul set del film “Sapore di mare 2 – Un anno dopo” e hanno avuto un vero e proprio colpo di fulmine. In quel periodo, però, la donna era ancora sposata con Angelo Rizzoli (da cui aveva avuto un altro figlio, Andrea), ma hanno realizzato una relazione qualche tempo dopo.
La coppia si è sposata nel 1993, ma non ha esitato a compiere una scelta che in molti potevano gudicare azzardata: smettere di lavorare quando erano all’apice della carriera e ritirarsi in campagna. Le nozze sono però durate solo tre anni. E’ stata proprio l’attrice a decidere di chiudere, anche se si è poi successivamente pentita.
“Oggi siamo fratelli – ha raccontato lui all’Huffington Post -. Dovrebbe essere sempre così. In una storia che finisce, uno dei due non vuole mai che finisca. Io lo ammetto: non volevo che finisse, anche perché è stata una cosa molto improvvisa e oltre a perdere Eleonora ho perso anche un rapporto con mio figlio Paolo. Lui non ha mai risentito di questa separazione, non ci ha mai sentiti litigare. Se hai dei figli dovrebbe essere questa la normalità”.
Il dramma della dipendenza dalla droga di Eleonora Giorgi
Prima di conoscere Ciavarro, Eleonora Giorgi ha vissuto un momento decisamente difficile, che l’ha segnata in modo indelebile. Da ragazza, infatti, lei era dipendente dalla droga e ora che questo è solo un ricordo non ha difficoltà a parlarne. “Il mio fidanzato, Alessandro Momo, perse la vita in un incidente in moto, gliel’avevo prestata io – aveva raccontato a Peter Gomez, ospite de ‘La Confessione’ -. Da quel momento mi sono persa, poco dopo ho cominciato a drogarmi. Per chi viveva la propria gioventù negli anni ’70 era quasi naturale provare certe esperienze. L’incontro con Angelo (Rizzoli, ndr) mi restituì alla vita, andai in clinica e mi disintossicai”.