Il bollettino vaccini covid di oggi, 5 gennaio 2022, con il classico aggiornamento sulla campagna vaccinale, è stato emesso come ogni mattina dal ministero della salute e dall’Istituto superiore di sanità poco dopo le ore 6:00. In Italia si continua a vaccinare a ritmo serrato, e nelle ultime 24 ore, come da differenza rispetto al bollettino di ieri, il numero di dosi somministrate è stato di circa 400mila unità, per un totale dal 27 dicembre di due anni fa pari a 112.5 milioni di inoculazioni.
Per quanto riguarda le terze dosi, invece, cresce il numero dei richiami portandosi a quota 20.7 milioni, mentre le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, spinte dalle continue misure di restrizione anti no vax, sono giunte a quota 48.1 milioni, pari all’89.10 per cento del totale. Infine uno sguardo agli italiani immunizzati, coloro che hanno completato il primo ciclo di vaccinazione completo, pari a 46.4 milioni, e il totale di dosi consegnate nel Belpaese, pari a 114.2 milioni.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 5 GENNAIO: LANDINI SULL’OBBLIGO VACCINALE
Intanto sono ore calde sul fronte vaccini anti covid, in quanto il governo potrebbe decidere di estendere l’obbligo a tutti i lavoratori, non soltanto a quelli fino ad oggi scelti dall’esecutivo. Secondo Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, l’obbligo dovrebbe essere esteso a tutti, non soltanto a chi si reca ogni mattina sul posto di lavoro: “È dal mese di agosto dello scorso anno”, ha spiegato ieri lo stesso sindacalista, intervistato da Repubblica, circa la richiesta di vaccino obbligatorio, “pensiamo che si debba estendere l’obbligo a tutti i cittadini del nostro Paese. La recrudescenza del virus impone al governo un’assunzione di responsabilità. Accanto alla quale va avviata un’iniziativa pubblica di informazione, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Non ci sono alternative al vaccino”.
Quindi Landini ha aggiunto: “i luoghi di lavoro, grazie ai protocolli che abbiamo firmato con il governo e le aziende, non sono risultati focolai della trasmissione del virus. Anzi: la trasmissione avviene fuori dai posti di lavoro, sui mezzi di trasporto pubblici, nei luoghi affollati. Sinora il governo questa scelta non l’ha fatta – ha concluso – penso sia un atto necessario anche per richiamare a una responsabilità collettiva tutte le persone”.