Le nuove regole sulla gestione dell’emergenza Covid-19 a scuola presuppongono una distinzione tra studenti vaccinati e studenti no vax per quanto riguarda l’imposizione della quarantena in caso di contagio o contatto stretto con un positivo, ma David Lazzari ritiene che essa possa essere dannosa. Il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi ne ha parlato ai microfoni di Adnkronos. “Questa è una misura presa per proteggere gli altri ma che alla fine punisce i ragazzi. Va bene che ci sia un criterio di priorità nelle misure sanitarie legate alla pandemia. Ma è anche evidente che se si tira la coperta da una parte, si scopre un’altra”.
Dal punto di vista psicologico, infatti, gli effetti sui giovani potrebbero essere notevoli. “Sindrome da disadattamento, cioè malessere generale caratterizzato da sintomi ansiosi depressivi, umore negativo o a volte rabbia”, questi i principali problemi. Il fatto che spesso nelle scuole non ci sia uno sportello di ascolto aggrava ulteriormente lo scenario. “Il Governo continua ad ignorare l’emergenza psicologica, incartandosi nel tempo in criteri poco chiari e non univoci che innescano problemi come questo”.
Lazzari: “Distinzione tra studenti vax e no vax dannosa”. Quanti dovranno ricorrere alla Dad
La percentuale di studenti vaccinati sopra i 12 anni in Italia è pari all’83%, mentre i no vax sono il 17%: l’esperto David Lazzari, come ha ammesso ad Adnkronos, teme che ad avere la peggio dal punto di vista psicologico a causa della distinzione dannosa possano essere proprio questi ultimi. “È probabile che molti ragazzi non siano vaccinati per scelta delle famiglie. Con il nuovo protocollo sconteranno quindi la dad, che in linea generale crea disagio a tutti e il sentirsi diversi ed in minoranza”.
Un fenomeno che il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi giudica gravissimo in quanto “nell’adolescenza il non sentirsi diversi è fondamentale, il paragone con gli altri e il sentirsi accettati dal gruppo è uno degli elementi che guidano il benessere e il malessere dei ragazzi”.