I virologi si stanno dividendo in due diverse “fazioni”, fra chi pensa che il covid sia di fatto divenuto endemico con Omicron, e possa essere quindi gestito come una influenza stagionale, e chi invece è convinto che non sia ancora il momento di lasciar circolare il virus. Si schiera in questo secondo gruppo il professor Ricciardi, consulente del ministro Speranza, che interpellato ieri dall’agenzia Adnkronos ha spiegato: “Gestire il covid come un’influenza? E’ il desiderio di tutti, ma non ci sono le condizioni. La fattibilità di una strategia del genere deve essere confermata da evidenze scientifiche che in questo momento non mi pare ci siano. Resta un pio desiderio per ora”. Quindi Ricciardi ha argomentato: “E’ una malattia pandemica ancora grave, con virus a trasmissione respiratoria, con tutta una serie di incognite legate alle varianti che possono emergere e che sono emerse in maniera importante nell’anno passato. Per realizzare questa ambizione servono una serie di misure basate sull’evidenza. Non è ancora tempo”.
Ricciardi sottolinea come gli ospedali stiano andando nuovamente in affanno: “L’allarme negli ospedali, legato all’ondata Covid in corso, è gravissimo. La situazione comincia a diventare drammatica soprattutto per i malati oncologici che sono i più penalizzati con il rinvio di interventi, che sarebbero urgenti, di settimane se non mesi”.
COVID COME UN’INFLUENZA? PER MARIA RITA GISMONDO DEL SACCO SI PUO’ FARE
La pensa in maniera diametralmente opposta invece Maria Rita Gismondo, autorevole microbiologa dell’ospedale Sacco di Milano, secondo cui l’Italia dovrebbe muoversi come la Spagna, dove appunto hanno iniziato a considerare il virus del covid come una semplice influenza: “Purtroppo viviamo ancora in un isterismo che deve finire. E soprattutto deve finire questo ‘tamponificio’ che non serve a nulla e ci sta facendo sprecare tante risorse economiche e umane che potrebbero essere investite diversamente”.
La Gismondo invita appunto a guardare alla Spagna, che sta preparando “Un modello di convivenza con il virus che, come dico da tempo, avremmo dovuto cominciare a pianificare anche noi”. E ancora: “Credo che sia davvero arrivato il tempo di metterlo in atto, perché abbiamo capito che questo virus resterà con noi per tanti anni o forse per sempre, e perché oggi abbiamo i mezzi per convivere con Sars-CoV-2 minimizzandone il più possibile i danni: armi come i vaccini, soprattutto, ma anche come i nuovi farmaci antivirali”. Secondo la Gismondo abbiamo tutti gli strumenti per poter gestire il covid come un’influenza, “Malattia che certamente non è da sottovalutare, specie per le persone fragili – conclude – ma che non è un’emergenza”.