Una delle figure più controverse della tragedia della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata al largo delle coste dell’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012, è quella di Francesco Schettino. Condannato a sedici anni di carcere per omicidio plurimo colposo per negligenza, l’ex comandante si trova oggi a Rebibbia dove cinque anni fa ha incominciato a scontare la sua pena. L’uomo che tutti hanno conosciuto a bordo della Costa Concordia, però, è cambiato radicalmente ed oggi non è più quello che tutti ricordano come spavaldo e sicuro di sé.
Francesco Schettino fu tra i primi ad abbandonare la nave che stava lentamente affondando dopo l’errore di rotta che ha portato all’impatto fatale con i scogli del gruppo Le Scole dell’Isola del Giglio. Francesco Schettino si è sempre difeso e dichiarato innocente per quanto successo la sera di 10 anni fa nella quale 32 persone persero la vita. Negò anche l’evidenza quando, beccato sulla terra ferma da alcuni testimoni che lo riconobbero come comandante della nave, gli fu fatto notare che doveva essere l’ultimo a lasciare l’imbarcazione che doveva ancora essere evacuata.
FRANCESCO SCHETTINO, DALLA CONDANNA PER OMICIDIO PLURIMO COLPOSO PER NEGLIGENZA E ALLA RINASCITA PERSONALE
Sono trascorsi 10 anni dalla tragedia della Costa Concordia e, oltre a passare il tempo, tante cose sono cambiate nelle verità processuali del naufragio della nave da crociera. Andando contro le procedure d’emergenza, Francesco Schettino è stato condannato al sedici anni per omicidio plurimo colposo per negligenza e oggi si trova in carcere a Rebibbia dove la sua vita è cambiata. Da spavaldo e sicuro di sé, Schettino si è trovato costretto a combattere nella propria quotidianità nel reparto 8 del carcere romano dove gli altri galeotti non l’hanno accolto bene.
Oggi Francesco Schettino è un uomo diverso, che ha trovato il suo equilibrio e il rispetto degli altri carcerati. In cinque anni, di cui gli ultimi due in pandemia e lontano dalle visite dei parenti, l’ex ufficiale si è chiuso ed è diventato più riflessivo, dandosi alla lettura di libri in lingua straniera sulla meditazione trascendentale e concentrandosi negli studi. Ha infatti ripreso i testi di giurisprudenza e giornalismo, sue più grandi passioni e si è dedicato allo sport: dal tennis al ping pong passando per il calcio balilla. Oggi Schettino, da detenuto esemplare, spera di poter tornare presto in libertà e ottenere misure di detenzione alternativa al carcere.