Tiziana Panella è tornata a Tagadà. Colpita dal Covid durante le festività natalizie, la conduttrice è guarita ed è di nuovo al timone del suo programma. Ma ha voluto condividere con i telespettatori le lezioni che ha imparato dall’esperienza della malattia, che non ha conosciuto in una forma grave grazie alla vaccinazione a cui si è sottoposta. Ma non è stata neppure una passeggiata, come aveva già avuto modo di raccontare. «Attraverso quest’esperienza ho imparato un po’ di cose che mi va di condividere con voi. La prima è che non è un raffreddore. Se è vero che la variante Omicron è meno cattiva, è vero anche che non dipende solo dalla variante», ha spiegato oggi Tiziana Panella in diretta su La7.
«Molto dipende dalla carica virale e dall’ospite, da come stiamo noi. Ho capito che il virus balla con le nostre fragilità e debolezze, quando le incontra festeggia e ti può far stare male, molto male», ha proseguito Tiziana Panella. La seconda cosa che ha imparato riguarda la solitudine. «Stai male e sei solo. È una strana solitudine, perché stai male, hai bisogno di curarti, ma non hai nessuno che può curarti, devi occuparti di te. Qualche volta hai la sensazione di perdere il controllo».
TIZIANA PANELLA “COVID CI LASCIA PIÙ FRAGILI”
Tiziana Panella ha quindi colto l’occasione per dire ai telespettatori di Tagadà di scriverle e chiamare il programma per raccontare quello che sta accadendo loro, colpiti dal Covid. Quello di cui hanno bisogno e che manca. «Spesso manca, e io l’ho sperimentato, manca la medicina di base, poter chiamare qualcuno e avere una risposta in tempi rapidi. Se si è privilegiati e si ha il numero di uno specialista che ci aiuta, come è capitato a me, è un po’ più facile, ma per molti non lo è», ha osservato la conduttrice di La7.
Ma c’è anche il dopo di cui tener conto. «Questo virus ci fa nudi, usa le nostre fragilità e ci lascia un po’ più fragili. Io oggi sono qua, sono contenta, sono tornata tra le mie persone, mi sono strizzata per bene mia figlia, poi andrò a vedere gli effetti di quest’avventura sul mio corpo e le fragilità che avevo». Ma non è ancora al meglio: «Vi chiedo di essere un po’ pazienti, per fortuna ho Alessio, mi appoggerà a lui. Chi ha avuto il Covid sa bene che poi dopo è faticoso».