Ricorre quest’oggi il decimo anniversario della sciagura più grave della storia della marineria italiana, il naufragio della Costa Concordia e in molti si stanno domandando come sia avvenuto il suo recupero e dove si trovi oggi il relitto. Iniziamo col dirvi che si è trattato della nave più grande di cui si sia mai realizzato il recupero, a cura della società americana “Titan Savage” e dell’italian “Micoperi”. In primis, si è provveduto a rimuovere dal 29 maggio 2012, dunque a quattro mesi e mezzo di distanza dalla tragedia, il combustibile dai serbatoi, onde evitare qualsiasi disastro ambientale, mentre il 15 luglio dello stesso anno è stato estratto lo scoglio conficcato nello scafo.
Arriviamo così all’aprile 2013, quando vennero montati i primi due dei 30 cassoni montati sulla nave, utili ad assicurarne la galleggiabilità, con la data del 16 settembre successivo a simboleggiare un momento storico, in quanto presero il via proprio quel giorno le manovre per ruotare e “lentiare” la nave, sotto la direzione del sudafricano Nick Sloane. Il 17 settembre, alle 4 del mattino l’allineamento si è concluso dopo circa 19 ore.
COSTA CONCORDIA, RECUPERO E TRASFERIMENTO A GENOVA: OGGI DOVE SI TROVA?
Dopo il recupero della Costa Concordia andato a buon fine, il Consiglio dei Ministri stabilì che il relitto della nave sarebbe stato demolito nel porto di Genova. Il 14 luglio 2014, pertanto, cominciarono le procedure di rimozione della Costa Concordia dall’isola del Giglio, che si conclusero il 23 dello stesso mese, con due rimorchiatori oceanici, il Blizzard e il Resolve Eral, che la trainarono lontano dall’isola del Giglio sino a Genova. Un viaggio lungo all’incirca 370 chilometri e completato in meno di quattro giorni.
La Costa Concordia giunse nella Superba all’alba di domenica 27 luglio e la prima parte dello smantellamento avvenne proprio nell’area portuale di Pra’. Poi, il 12 maggio 2015, la nave fu trasferita presso la zona dell’ex Superbacino del porto del capoluogo ligure per la sua definitiva demolizione, ultimata il 7 luglio 2017. L’acciaio recuperato (50mila tonnellate, ndr) è stato riciclato per l’80% del suo quantitativo e l’azienda Saipem ha sottoscritto un accordo con Feralpi Siderurgica per la vendita dei rottami.