Baricitinib e Sotrovimab: questi sono i due nuovi farmaci raccomandati dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) come terapia contro il virus SARS-CoV-2. Lo si legge sul portale ufficiale dell’ente, che fornisce anche una loro accurata descrizione. Il primo farmaco, Baricitinib, è “fortemente raccomandato per i pazienti con Covid-19 grave o critico. Fa parte di una classe di farmaci chiamati inibitori delle Janus kinasi (JAK), che sopprimono l’iperstimolazione del sistema immunitario. L’Oms raccomanda di somministrarlo insieme ai corticosteroidi. È un farmaco orale, usato nel trattamento dell’artrite reumatoide. Fornisce un’alternativa ad altri farmaci per l’artrite chiamati bloccanti del recettore dell’Interleuchina-6”.
L’OMS ha anche raccomandato in via condizionale l’uso di un farmaco anticorpo monoclonale, Sotrovimab, per il trattamento del Covid lieve o moderato in pazienti che sono ad alto rischio di ospedalizzazione. Questo include pazienti che sono più anziani, immunocompromessi, con condizioni sottostanti come il diabete, l’ipertensione e l’obesità e i non vaccinati. Sotrovimab è un’alternativa a Casirivimab-imdevimab, un cocktail di anticorpi monoclonali raccomandato dall’Oms nel settembre 2021. Sono in corso studi sull’efficacia degli anticorpi monoclonali contro Omicron, ma i primi studi di laboratorio mostrano che il Sotrovimab mantiene la sua attività.
BARICITINIB E SOTROVIMAB: FARMACI ANTI-COVID, MA OMS NE HA ESAMINATI ANCHE ALTRI DUE
Oltre a Baricitinib e Sotrovimab, il gruppo di esperti dell’Oms che sviluppa le linee guida ha anche esaminato altri due farmaci per il Covid: Ruxolitinib e Tofacitinib. Dati i loro effetti incerti, l’Oms ha rilasciato una raccomandazione condizionale contro il loro uso. Le raccomandazioni sopra riportate, costituiscono l’ottavo aggiornamento delle linee guida viventi dell’Oms sulle terapie e il Covid e si basano sulle prove di sette studi, che hanno coinvolto oltre 4mila pazienti con malattia non grave, grave e critica.
Oltre alla questione Baricitinib e Sotrovimab, peraltro, l’organizzazione sta discutendo con i produttori per garantire una capacità di fornitura globale e un accesso equo e sostenibile ai nuovi terapeutici raccomandati. Il pilastro terapeutico “Access to Covid-19 Tools Accelerator (ACT-A)” si è impegnato con le aziende farmaceutiche a cercare piani di accesso completi per i Paesi a basso e medio reddito, in modo che questi trattamenti possano essere rapidamente distribuiti ovunque, non solo nelle nazioni più agiate. L’ACT-A sta anche tentando di espandere la portata delle licenze per rendere i prodotti più accessibili.