Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, inizia ad avere i suoi dubbi sull’operato della magistratura: “Questi sono fatti gravissimi. Se la magistratura opera così c’è da avere paura tutti”, ha commentato tra le pagine del quotidiano Libero. Per i magistrati che si sono occupati di due indagini sulla morte di David Rossi, capo comunicazione del MPS, avvenuta il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio, si sarebbe trattato di suicidio. Ma una serie di elementi porterebbero a pensare tutt’altro. La famosa mail nella quale Rossi annunciava di volerla fare finita, per la Polizia Postale fu creata il giorno seguente alla sua morte. I pm senesi ne erano davvero a conoscenza ma non intervennero? “Fatti gravissimi”, ribadisce la moglie di David.
Sono trascorsi nove anni dalla morte di David Rossi, durante i quali la vedova Tognazzi cerca con forza la verità: “Ci sono troppi elementi che non tornano”, ha commentato, “Abbiamo inoltrato richieste alla procura di Siena portando a sostegno le prove, ma da parte della magistratura c’è sempre stato un muro”. Il motivo però non riesce a spiegarselo. La donna ha ammesso che ha sempre chiesto alla procura che si indagasse per omicidio, richieste che però sarebbero tutte state rispedite al mittente, nonostante le prove. Tra queste anche la presunta caduta dell’orologio artefice del bagliore che però per i magistrati sarebbe dovuto a qualcos’altro.
Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi: tutti i dubbi sulla morte
Per fare luce sul mistero della morte di David Rossi c’è stato bisogno di una Commissione d’inchiesta parlamentare. Ciò che ha svelato la vedova Antonella Tognazzi a Libero, evidenzia però tutta una serie di lacune importanti. “Quel giorno la Scientifica è arrivata tre ore dopo”, ha svelato, “Uno dei magistrati ha vuotato il cestino e li ha ricomposti”, ha aggiunto, riferendosi ad alcuni biglietti il cui contenuto non ha mai convinto la signora Tognazzi. Nello specifico, David non solito chiamarla “Toni” o “Amore”. Ma cosa ci sarebbe allora dietro quei biglietti? “Ho riconosciuto la calligrafia. Ma ci ho letto un messaggio”, ha spiegato la donna, quasi a volerla mettere in guardia attraverso una sorta di messaggio in codice. “Non può essere un caso. Avevamo una sintonia perfetta noi. Ci capivamo al primo sguardo”, ha proseguito.
Negli ultimi giorni precedenti alla sua morte, David Rossi a detta della moglie era visibilmente preoccupato per la situazione della banca. Col senno del poi, Antonella ha ammesso: “Lo vedevo impaurito. Sì, era impaurito. Vedevo un David che non era David. Era pieno di ansia e lui non lo è mai stato”. Quando le fecero vedere la mail in cui annunciava il suicidio, la donna rimase “basita, stralunata”. Oggi però crede che dietro ci fosse “l’interesse a farlo passare come suicidio”. Il motivo però non riesce a spiegarselo: “Lui sicuramente sapeva qualcosa. In relazione alla banca. Ai festini. Era scomodo”, dice. Adesso si lavora alla riapertura del caso e la procura di Genova ha riaperto alcuni fascicoli. E sempre in riferimento alle mail, stando a quanto riferito dal gip di Genova, i magistrati senesi sapevano che era un falso: “Anche questa cosa è scandalosa. La procura di Siena come minimo avrebbe dovuto avvisarci”, ha tuonato la vedova Rossi. David, a suo dire, non aveva nemici ma essendo una persona di spicco a Siena, era semplicemente “scomodo”.