Dopo l’Austrialian Open Djokovic rischia di saltare anche un altro dei tornei di tennis più prestigiosi come il Roland Garros. Il numero uno al mondo trionfò l’anno scorso in finale battendo Stafanos Tsitsipas, ma c’è il rischio che il serbo veda Parigi solo in cartolina quest’anno. In Francia, infatti, sta per entrare in vigore il super green pass in stile italiano, e non verranno fatte delle eccezioni, nemmeno per gli atleti stranieri. A ribadirlo è stato ieri, come si legge sull’edizione online de La Gazzetta dello Sport, la ministra dello sport Roxana Maracineanu, nonostante inizialmente gli organizzatori del torneo parigini avessero fatto intendere che Djokovic potesse comunque presenziare all’evento, attraverso la creazione di una bolla per i non vaccinati, con un rigido protocollo e rispettando dei “cordoni sanitari” fra hotel e impianto sportivo.
E invece è cambiato tutto: “Il passaporto vaccinale – le parole della ministra – sarà obbligatorio per spettatori, ma anche per chi pratica sport, per gli sportivi professionisti, francesi e stranieri”. Nessuna eccezione quindi per chi non si è vaccinato, e alla fine è prevalsa la linea dura anche per evitare inutili polemiche a 100 giorni dalle prossime elezioni presidenziali. In ogni caso il nuovo super green pass francese non è ancora stato ufficializzato, visto che le opposizioni hanno presentato un ricorso al Consiglio costituzionale per verificare la compatibilità dello stesso con i principi democratici.
DJOKOVIC RISCHIA DI SALTARE IL ROLAND GARROS: “NON CI SARANNO DEROGHE”
Difficile comunque che tale ricorso venga accolto, vedendo anche quanto accaduto negli altri Paesi dell’Unione Europea. Djokovic dovrebbe solo sperare che la situazione covid migliori da qui al prossimo mese di maggio, quando appunto prenderà il via il Roland Garros, e che di conseguenza, si attenuino le misure di restrizione al momento in vigore fino a luglio.
Il presidente della Federtennis francese ha fatto sapere di essere al lavoro su un dispositivo per gli atleti non vaccinati, ma la maggioranza ha replicato in maniera dura: “Non ci saranno deroghe – le parole di Christophe Castaner, ex ministro degli interni e capo dei deputati del partito del presidente Emmanuel Macron – le regole valgono per tutti. E’ fuori questione che a queste condizioni Djokovic giochi al Roland Garros”.