SALVINI PREPARA IL ‘PIANO B’ SUL QUIRINALE
«Deadline sui voti per Berlusconi? Prima che si cominci a votare la settimana prossima»: ha risposto così Matteo Salvini oggi fuori dal Parlamento, davanti alla schiera di giornalisti che poneva numerosi quesiti sul tema Quirinale.
A 7 giorni dall’inizio delle votazioni la situazione è tutt’altro che serena e “granitica” nella maggioranza, con il Centrodestra che vede sì in Silvio Berlusconi l’opzione numero 1 ma che prepara i vari “piani” alternativi qualora i numeri non ci fossero tra i 1009 grandi elettori in gioco. Salvini in questo oggi esce allo scoperto e parla di “piano B”: «La settimana prossima, quando si comincia a votare la Lega come forza responsabile e di governo, adesso e nei prossimi anni, farà una proposta che penso potrà essere convincente per tanti se non per tutti». Il leader della Lega allontana il ruolo di “kingmaker” – come indicato in una lettera dal “suocero” Denis Verdini – e spiega, «No, faccio il mio lavoro e mi rifiuto di passare una settimana a fare il toto Quirinale». Salvini ammette di continuare ad incontrare persone, «Aspettiamo che il presidente Berlusconi faccia i suoi incontri e conti, non accettiamo veti da parte di nessuno specie dalla sinistra che, a differenza degli ultimi 30 anni, non ha i numeri per scegliere da sola ma è curioso che ora che non ha i numeri, invochi il coinvolgimento di tutti».
LA “PROPOSTA” DELLA LEGA PER IL GOVERNO
Piccato contro il segretario del Pd Enrico Letta che ha posto nuovo “veto” su Berlusconi oggi nell’intervista al Tg3, Salvini ribadisce «Abbiamo l’onore e l’onere di fare una proposta che sia condivisa, io non dico di no a priori a nessuno e mi spiace che Letta invece dica con questo non mi siedo e con quello..». Ma la proposta della Lega non è legata solo al fronte Quirinale: il passaggio di Matteo Salvini è quello di ragionare anche su possibile prossimo “patto di legislatura”, specie se rimanesse Mario Draghi a Palazzo Chigi dopo le elezioni del Colle. «Questo esecutivo ha ampi margini di miglioramento, come sul tema sicurezza. Il posto di Draghi è a Palazzo Chigi, non al Quirinale: Io spero che continui a essere premier e poi che tutti i partiti mettano le loro energie migliori». Tradotto subito dopo in un appello ancora più netto: «l’invito a tutti i leader di partito a metterci la faccia ed entrare in prima persone in campo anche con Draghi presidente del Consiglio, perché sarà un anno complicato e tutti devono mettercela tutta e nessuno si può o si deve tirare indietro». Capitolo Covid e Quirinale, l’impegno della Lega è per far votare tutti i grandi elettori anche se positivi dal 24 gennaio in poi: «i presidenti delle Camere facciano di tutto perché tutti possano votare, è il presidente degli italiani. Se c’è qualche positivo che sta bene e, come da Costituzione, ha il diritto di scegliere il presidente della Repubblica, spero si facciano tutti gli sforzi perché tutti possano votare». Le dichiarazioni di Salvini sono giunte in casa Berlusconi, con le fonti di Forza Italia che fanno filtrare all’agenzie condivisione generale sui contenuti, «sono in linea con gli impegni presi e l’accordo raggiunto alla riunione dei leader. Non c’è dubbio che il profilo di Berlusconi sia quello più autorevole e in ogni caso il centrodestra affronterà l’elezione del presidente della Repubblica unito e con un candidato all’altezza».