Un ragazzo solo 18enne, Lorenzo Parelli, è morto ieri sul lavoro in Friuli Venezia Giulia, precisamente a Lauzacco, a Pavia di Udine. Una vera e propria tragedia quanto accaduto in un’azienda industriale, dove lo stesso ragazzo si trovava per l’ultimo giorno di stage di un progetto scuola-lavoro. Mentre era in ditta, come scrive l’Agi sul suo sito, è stato colpito da una barra metallica, un tubo pesante, durante dei lavori di carpenteria: immediata la chiamata ai soccorsi, ma quando i sanitari sono giunti sul luogo segnalato il ragazzo era già in condizioni disperate. Quindi il tentativo di trasporto in elisoccorso presso l’ospedale più vicino ma per il giovane non vi è stato nulla da fare, troppo duro il colpo ricevuto mentre era al lavoro.
Sulla vicenda riguardante Lorenzo Parelli ha espresso il proprio dolore e il proprio cordoglio il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, che ha commentato: “La morte di un ragazzo di 18 anni durante una esperienza di stage provoca profondo dolore. Incidenti come questo sono inaccettabili, come inaccettabile è ogni morte sul lavoro. Il tirocinio deve essere una esperienza di vita. Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno, come istituzioni, a lavorare con più forza perché episodi come questo non si ripetano più”. Così invece la nota delle sigle sindacali Cgil ed Flc: “Al cordoglio per una morte orribile di un ragazzo tanto giovane, si unisce l’indignazione per il fatto che si continua a utilizzare la vecchia alternanza, ora denominata con un altro acronimo, per impegnare gli studenti in attività che appaiono chiaramente lavoro non retribuito e spesso con scarsi livelli sicurezza”.
LORENZO PARELLI, 18ENNE MORTO SUL LAVORO IN FRIULI: I COMMENTI DI LUIGI SBARRA E DEBORA SERRACCHIANI
Duro il commento su Twitter di Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, parlando della morte di Lorenzo Parelli: “Un fatto di una gravità inaudita, indegno per un Paese civile, la morte sul lavoro di uno studente di appena 18 anni. Lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro a un giovane, non condurlo alla morte. Non ci sono parole per commentare questa tragedia orribile”.
Mentre Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera ha commentato: “Oggi è toccato nuovamente al Friuli versare un ingiusto tributo, un ragazzo alla cui famiglia dobbiamo stringerci muti. È un dolore senza fine questa sequela di vittime innocenti che perdono la vita mentre si guadagnano il pane, lavoratori anziani su impalcature, giovani che si affacciano ai cantieri, madri e padri di famiglia uccisi dai macchinari. Non si può pagare un simile prezzo per costruire la ripresa del Paese. Abbiamo sentito con chiarezza l’appello dei sindacati, le risposte del governo, la posizione delle imprese: adesso però basta, le cose devono cambiare”.