Oggi è il giorno della verità: nelle prossime ore Silvio Berlusconi scioglierà la riserva sulla sua candidatura al Quirinale. Dopo giorni di vertici e di contatti per valutare la situazione numerica in vista di lunedì, il leader di Forza Italia darà la sua risposta definitiva: oggi, alle ore 16 a Roma, è in programma il vertice del Centrodestra e il Cavaliere sarà collegato via Zoom dalla sua villa di Arcore.
Incontro virtuale tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e i leader centristi che sancirà una tappa importante della corsa al Quirinale. Non mancano le polemiche sul summit “a distanza”, queste le parole di Osvaldo Napoli riportate dall’Ansa: «Convocare un vertice da remoto, senza sapere quante persone ascoltano, è l’ultima scivolata, almeno si spera, del centrodestra. Mi chiedo come sia pensabile, senza perdere in credibilità, trattare una vicenda tanto cruciale come è l’elezione del presidente della Repubblica con tanta superficialità e approssimazione».
Berlusconi oggi scioglie riserva sul Quirinale
Nelle ultime ore si sono moltiplicate le indiscrezioni sulla decisione di Berlusconi, ma non sono arrivate conferme o smentite di sorta. Come riportato da Italpress, Gianfranco Rotondi non ha utilizzato troppi giri di parole: «Sulla candidatura al Quirinale decide Berlusconi,che non ha bisogno di consigli e soprattutto di consiglieri. A me sembra che il quadro non sia cambiato e quindi tenderei a pensare che nulla cambierà nella determinazione del centrodestra di sostenere la candidatura dell’ex premier ed allargare il consenso intorno ad essa». L’azzurro Andrea Ruggieri, interpellato dai colleghi di Adnkronos, ha invitato i cronisti a non fare pronostici azzardati sulle scelte del Cavaliere: «Non vedo proprio perché Silvio Berlusconi dovrebbe sciogliere negativamente la riserva. Tantomeno, oggi. Tutti gli alleati dicono di sostenerlo. Se è così, non c’è una ragione logica, né politica, perché debba rifiutare di essere candidato al Quirinale per il centrodestra, a 5 giorni dalla quarta votazione, e senza che emergano fatti nuovi»