Lo stupro di gruppo risalente al Capodanno 2020 in una villetta di Primavalle, a Roma, è tornato al centro della puntata di “Storie Italiane” in onda oggi, martedì 25 gennaio 2022, su Rai Uno. In queste ore hanno fatto parecchio rumore le dichiarazioni che sono state rilasciate a mezzo stampa dal padre di un’amica della vittima (16enne all’epoca dei fatti): “Quella ragazza si era stordita, per me non c’è stata violenza”. Di fatto, l’uomo ha giustificato l’atteggiamento dei quattro giovani che hanno abusato sessualmente dell’adolescente nel corso della notte tra il 31 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021, in pieno lockdown.
Il papà della ragazza violentata, tuttavia, ha risposto fermamente a questa accusa, dicendo che sua figlia non si droga, e a sostenerlo “a distanza” c’era Bo Guerreschi, presidente dell’associazione “Bon’t Worry” e portavoce della famiglia: “La ragazza non era consenziente e non si droga e il padre non era stata informato che la figlia sarebbe andata a quella festa. Lui era convinto che andasse con gli amici a casa di alcuni amichetti”.
STUPRO DI GRUPPO A PRIMAVALLE: 30 GIORNI DI PROGNOSI ALLA VITTIMA
Nel prosieguo della diretta di “Storie Italiane” è stato raccontato proprio da Bo Guerreschi cosa è accaduto durante lo stupro di gruppo del 2020 a Primavalle: “Quando una ragazza è sotto effetto di droga e di alcol, non può e non riesce a dire no nella misura in cui vorrebbe farlo in condizioni di normalità. Le sono state fatte bere o fumare queste sostanze. È stata schiacciata dagli animali, da ragazzi che a mio modesto parere hanno creato questa serata per arrivare a fare quello alle ragazze. Era piena di lividi, le sono stati dati 30 giorni di prognosi”.
E, ancora: “Nessuno ha chiesto scusa. La ragazza in questo momento è proprio a pezzi, è stata lasciata da sola da tutti gli amici. Lei non è più la vittima agli occhi degli altri, ci troviamo di fronte a una serie di stereotipi che non hanno ragion d’essere. I genitori purtroppo tendono a nascondere quanto avvenuto”.