L’azienda farmaceutica Moderna, così come la concorrente Pfizer/BioNTech, hanno comunicato nelle scorse ore di aver iniziato il test clinici per un booster del loro vaccino anti covid specifico contro Omicron. Pfizer ha fatto sapere di aver già avviato il reclutamento dei volontari a cui appunto sarà sottoposto il farmaco, mentre Moderna ha ha indicato “l’imminenza della somministrazione della prima dose nello studio che partirà a breve”, così come riferisce il quotidiano Il Messaggero. Pfizer/BioNTech testerà il proprio vaccino contro Omicron su adulti fino a 55 anni, e la scelta di concentrarsi su questa fascia di età, come spiegato ancora dall’azienda, deriva dal fatto che l’obiettivo è quello di esaminare la risposta immunitaria dei partecipanti alla fase di test e non già l’efficacia del vaccino.
«Riconosciamo l’importanza di essere pronti nel caso in cui la protezione del vaccino diminuisca nel tempo e di aiutare a fronteggiare Omicron ed eventuali altre varianti future», sono le parole di Kathrin Jansen (responsabile vaccini Pfizer), mentre Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNtech, ha spiegato che il vaccino al momento in circolazione sembrerebbe diminuire la propria efficacia contro Omicron: «Lo studio attuale prende il via nel quadro del nostro approccio scientifico per elaborare dei vaccini contro le nuove varianti che raggiunga un livello di protezione simile a quello contro le varianti precedenti, ma con una durata della protezione più lunga».
MODERNA E PFIZER, AL VIA I TEST CLINICI PER BOOSTER CONTRO OMICRON: “CONTIAMO CHE SIA IMMINENTE…”
Moderna, a proposito del booster contro Omicron, ha fatto sapere all’Ansa: «Contiamo che sia imminente la prima somministrazione nello studio del vaccino di Moderna specifico per Omicron». Negli scorsi giorni Stephane Bancel, ceo della casa farmaceutica, aveva parlato con i media americani di un’eventuale altra dose nell’autunno del 2022: «l’azienda sta discutendo con i vari leader della sanità pubblica nel mondo la strategia migliore per un possibile booster nell’autunno 2022», che contenga componenti anti-Omicron e di altre varianti, anche se, ha aggiunto, «è troppo presto per saperlo».