«La curva mostra una lieve decrescita e questo dato è attestato sia dall’incidenza sia dall’indice Rt»: così Silvio Brusaferro nel corso del commento dell’ultimo monitoraggio Iss-Ministero della Salute. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato in conferenza stampa che «il quadro europeo mostra curve in generale di crescita epidemica,mentre l’Italia comincia a mostrare un’inversione di tendenza». Poi ha precisato: «Resta comunque una elevata circolazione del virus in quasi tutte le regioni».
Presente in conferenza stampa, il direttore generale prevenzione ministero della Salute Gianni Rezza ha sottolineato: «La variante Omicron ormai è largamente predominante nel nostro Paese, si rileva in più del 95% dei casi. In alcuni casi è stata rilevata anche la presenza della variante Omicron 2 che però non differisce molto nelle caratteristiche rispetto ad Omicron 1». A proposito dei nuovi casi, Brusaferro ha tenuto a precisare: «Ad eccezione della fascia d’età 0-9 anni, tutte le altre fasce d’età mostrano sostanzialmente negli ultimi sette giorni una decrescita dei casi. I più giovani sono però caratterizzati ancora da un quadro di crescita dell’incidenza». (Aggiornamento di MB)
LA BOZZA DELL’ISS
Anche con la bozza del monitoraggio ISS-ministero della Salute si attesta quanto già emerso negli scorsi giorni: la curva del Covid-19 è per fortuna in calo in quasi tutta Italia, con indici al ribasso nelle voci più importanti per capire l’andamento epidemiologico.
I valori dell’incidenza nazionale del contagio su 100mila abitanti scende sotto quota 2mila e si attesta a 1.823, mentre anche l’indice di contagio Rt cala allo 0.97 dopo l’1.31 di solo 7 giorni fa. A livello ospedaliero cala la pressione dei ricoverati con Covid-19: per le terapie intensive, il tasso di occupazione scende dal 17,3% del precedente monitoraggio Iss all’attuale 16.7%; per i ricoveri in area medica invece si scende dal 31,6% al 30,4% di posti letto occupati da pazienti Covid. Sempre secondo bozza ISS, «i dati sul tracciamento risultano essere in lieve aumento: dal 15% di casi rilevati con tamponi della settimana scorsa al 18% attuale. Scende però la percentuale di positività rilevata con la manifestazione di sintomi: dal 41% al 38%» A rimanere stabile è il numero di nuovi contagi da Covid-19 «non associati a catene di trasmissione, da 658.168 ai 652.401». Sono in tutto 4 le Regioni a rischio alto questa settimana anche se vi è un ritardo nella messa a punto del monitoraggio in quanto diversi territori questa settimana hanno invitato in ritardo i propri dati specifici. Nei focus qui sotto le Regioni che rischiano nelle prossime ore il “passaggio” di colore con le ordinanze della Cabina di regia anti-Covid, nell’attesa che si confermi quanto ieri annunciato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ovvero l’abolizione del sistema a colori dalle prossime settimane (rimanendo solo la zona rossa).
LA FRENATA DEL CONTAGIO COVID
È molto atteso il nuovo monitoraggio settimanale dell’ISS, offerto come sempre alla Cabina di regia anti-Covid nella giornata di venerdì: dopo il “plateau” raggiunto dal contagio di Omicron qualche giorno fa, si attendono le conferme dei dati epidemiologici per valutare come e in che modo si evolverà l’andamento della pandemia nei prossimi giorni. Indice Rt e incidenza dei casi di contagi sono dati per la prima volta da settimane in possibile calo contemporaneo.
Secondo gli ultimi dati disponibili dalla Fondazione Gimbe, dopo 13 settimane consecutivi di aumento dei contagi da Covid-19 nell’ultima settimana si è vista finalmente un’inversione della curva: 1.197.970 rispetto ai 1.243.789 dei 7 giorni precedenti, con una flessione del 3,7%. In attesa dei dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità, il monitoraggio offerto dal GIMBE vede l’aumento del 3% i ricoveri in area medica (20.037 rispetto a 19.448), mentre diminuiscono dell’1,4% quelli in terapia intensiva (1.691 rispetto a 1.715). Crescono purtroppo i decessi (+11,2%) rispetto alla settimana precedente: «la circolazione del virus rimane elevata e che, considerata la risalita del tasso di positività dei molecolari, il calo della curva dei contagi deve essere interpretato con cautela», è il commento del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
Monitoraggio epidemia Coronavirus nelle Regioni e Province italiane:
? Nuovi casi giornalieri #coronavirus
? Trend casi totali e per 100.000 abitanti
? Trend area medica e terapia intensiva
? Coperture vaccinali#Covid_19 #COVID19 #coronavirushttps://t.co/TkSafs7cFO pic.twitter.com/DLvcFUoHIK— Fondazione GIMBE (@GIMBE) January 27, 2022
ATTESO IL MONITORAGGIO ISS: CHI CAMBIA COLORE DA LUNEDÌ?
Dal GIMBE all’Agenas, i dati sui ricoveri sono invece utilizzati dall’Iss per stilare il proprio monitoraggio da consegnare alla Cabina di regia: ebbene, i dati aggiornati a ieri registrano un importante calo dei ricoveri in terapia intensiva, con tasso di occupazione sceso al 17%. In particolare, una flessione viene registrata in ben 9 Regioni: Basilicata (6%), FVG (23%), Lombardia (14%), PA Bolzano (14%), Piemonte (22%), Puglia (12%), Sicilia (18%), Toscana (21%), Val d’Aosta (18%). Tasso invece in crescita per Abruzzo (23%), Molise (8%), PA Trento (27%), Sardegna (16%), stabile infine per Calabria (17%), Campania (13%), Emilia Romagna (17%), Lazio (22%), Liguria(18%), Marche (23%), Umbria (8%), Veneto (17%). Ad oggi solo 7 Regioni superano la soglia del 20%, limite per la zona arancione (assieme al 30% di ricoveri): si tratta di Abruzzo, Trento, Piemonte, Friuli, Toscana, Lazio, Marche. Sempre secondo i dati Agenas, il livello di ricoveri in Italia si stabilizza al 31%: in calo per 6 Regioni Calabria (38%), Liguria (41%), PA Bolzano (21%), Puglia (24%), Sardegna (20%), Val d’Aosta (52%). Percentuale di ricoveri in salita per 5 Regioni come Basilicata (al 26%), FVG (38%), Lazio (33%), Marche(30%), Molise(19%), mentre è stabile per le rimanenti Abruzzo (31%), Campania (31%), Emilia Romagna (29%), Lombardia (33%), PA Trento (28%), Piemonte(31%), Sicilia (38%), Toscana (27%), Umbria (29%), Veneto (26%). Superano il 30% le sole Regioni Abruzzo, Campania, Calabria, FVG, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Val d’Aosta. In vista dei cambi d colore dal 31 gennaio – in attesa che il sistema possa essere cancellato per sempre dalla Conferenza Regioni-Governo prevista il 2 febbraio, con l’ipotesi di mantenere solo la zona rossa – le possibilità concrete di una zona arancione sono per Marche, Calabria, Liguria, Trento e Toscana; Lazio invece esclude tale opzione, come annunciato ieri dall’assessore alla Salute Alessio D’Amato.