Ornella Muti, co-conduttrice della prima serata del Festival di Sanremo 2022 al fianco di Amadeus, canterà il brano “Non ho l’età (per amarti)” di Gigliola Cinquetti. Una canzone iconica per la kermesse ligure, dato che vinse la competizione (per la prima e unica volta denominata Festival internazionale della canzone italiana) nel 1964 e poco dopo anche l’Eurovision Song Festival, rappresentando l’Italia a Copenaghen (fu un vero e proprio successo, dato che ottenne il triplo dei voti della seconda classificata).
La cantante Gigliola Cinquetti quell’anno si presentò da esordiente – a soli 16 anni – in coppia con la italobelga Patricia Carli. Il brano era stato scritto da Nisa, Mario Panzeri e Gene Colonnello per la musica e dai soli Nisa e Colonnello per il testo. Colonnello, tuttavia, non poté apparire tra i compositori, poiché il regolamento prevedeva che potesse firmarne solo uno e aveva scelto “L’inverno cosa fai?”, interpretata da Piero Focaccia e Bobby Rydell. Il duo femminile, a sorpresa, convinse tutti e si aggiudicò il trionfo.
Non ho l’età di Gigliola Cinquetti: il significato della canzone
Il brano “Non ho l’età (per amarti)” di Gigliola Cinquetti e Patricia Carli, come evidenzia il titolo stesso, narra di un sentimento che ha da fare i conti con dei paletti. Un testo in cui l’interprete stessa, come avrebbe ammesso più avanti, non si è mai identificata, anche in virtù del fatto che la rivoluzione del 1968 era ormai alle porte. “Esprimeva concetti sull’amore che non condividevo, l’amore non è un fatto anagrafico! Mi escludeva da quel sentimento che io e quelli della mia età (aveva 16 anni, ndr) aspettavamo di incontrare. Non mi piaceva quel concetto di aspetta e spera, e non volevo che i coetanei mi guardassero come un fenomeno da baraccone, o peggio come un’opportunista che si fingeva virtuosa”, ha detto.
Nonostante ciò, la canzone è stata e continua ad essere iconica. “Rimane un brano che rievoca ricordi anche a chi non li ha vissuti, tra la tenerezza näif e il sapore agre in un’Italia del Dopoguerra che costringe le donne in un determinato ruolo all’interno della coppia, del sentimento, della relazione, impedendo loro di esprimersi appieno secondo libertà anche nell’amore”.