TRIBUNALE DI NAPOLI OGGI RIUNITO PER RICORSI M5S
Si riunirà oggi il Tribunale di Napoli per esaminare – e forse già decidere – il reclamo presentato da alcuni attivisti M5s per poter ottenere la sospensione dei due più importanti provvedimenti del Movimento 5Stelle negli scorsi mesi: l’elezione di Giuseppe Conte come nuovo Presidente e l’approvazione del nuovo Statuto.
Secondo il principale avvocato che rappresenta i ricorrenti, Lorenzo Borrè, la sentenza potrebbe giungere non più tardi di due settimane. «Non si tratta di risolvere problemi giuridici, ma di rispettare le indicazioni date dagli Stati generali, che certo non andavano nella direzione di una nomina del nuovo capo con una votazione a numero chiuso o, peggio, con candidato unico», spiegava lo stesso avvocato lo scorso settembre a “La Stampa” annunciando i ricorsi. Giuseppe Conte è considerato dai ricorrenti come il Presidente illegittimo: «Sono sette gli articolati motivi di illegittimità, non solo procedurali». Tra i punti contestati c’è «il mancato raggiungimento del quorum della ‘metà degli iscritti’ per l’approvazione del nuovo statuto – avendo Crimi ritenuto bastevole la partecipazione alla votazione della metà degli aventi diritto al voto»; non solo però, gli attivisti contestano anche «La nullità della clausola statutaria che prevedeva l’eleggibilità del solo Conte, l’esclusione dal diritto di voto degli iscritti da meno di sei mesi, la pubblicazione della convocazione su una piattaforma ignota alla maggioranza degli iscritti».
CONGELATO LO SCONTRO DI MAIO-CONTE
«Facciano le iniziative che ritengono» aveva detto Giuseppe Conte a Napoli lo scorso settembre quando vennero presentati i primi ricorsi degli attivisti contro la sua elezione e contro la validità del nuovo Statuto approvato negli scorsi mesi. Ora però, con il caos interno giunto alla resa dei conti dopo il Quirinale – in particolare lo scontro durissimo tra Luigi Di Maio e l’attuale leader – il Movimento rischia l’implosione qualora il Tribunale di Napoli dovesse per caso dare ragione ai ricorrenti contro il voto su Conte. Con un breve post sul blog, Beppe Grillo invoca la “pace” tra i litiganti temendo la dissoluzione del partito da lui fondato: «Una volta un padre venerabile – scrive il comico e Garante M5s – disse ai suoi “sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Così egli (l’Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario. Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla». Per il momento lo scontro con la minaccia di espulsione lanciata da Conte contro Di Maio viene di fatto congelato ma pronto a riemergere qualora giungessero le sentenze dal Tribunale: la resa dei contri per i 5Stelle è cominciata e potrebbe anche avere effetti “detonanti” all’interno del già “tormentato” Governo Draghi post-partita sul Colle.