Il grandissimo Bruno Pizzul è stato ospite nella giornata di ieri di RaiNews24 e del programma Parliamone. L’argomento trattato è stato la morte di Tito Stagno, storico giornalista Rai scomparso nella giornata di ieri a 92 anni. Bruno Pizzul ha ricordato così il 20 luglio del 1969, giorno in cui l’uomo mise piede sulla Luna, ed evento raccontato in diretta proprio da Tito Stagno: “Come la gran parte degli italiani ho passato la nottata davanti alla televisione, non c’era un numero così enorme di tv in giro ma ci si raggroppava nella famiglie, nelle borgate, per le strade addirittura, in attesa di quella comunicazione che aveva il sapore di essere qualcosa di epocale, e il duetto fra Tito Stagno e Ruggero Orlando è rimasto qualcosa dentro il ricordo di tutti. Ovviamente poi Stagno – ha proseguito Bruno Pizzul – è diventato l’uomo della Luna, popolarissimo non solo da noi ma un po’ dappertutto, per quelle serate magiche che ci raccontò da Houston”.
Pizzul poi ha proseguito: “Un po’ si rammaricava che si ricordasse solo quell’episodio, perchè lui in tv ha fatto moltissime altre cose e ha operato molto anche in campo sportivo. Io ho avuto il piacere di averlo come mio responsabile, e poi per anni era il deus ex machina della televisione”. Il noto cronista ricorda gli anni della Domenica Sportiva: “Li veniva a Milano per gestire la Domenica sportiva e lì potrei raccontare episodi straordinari perchè lui era di un’attenzione maniacale al particolare, voleva che tutto filasse alla perfezione. Figuratevi che per esempio noi avevamo la redazione al primo piano e gli studi al terzo, lui non voleva che prima della trasmissione per andare dalla redazione agli studi usassimo l’ascensore, perchè diceva che se si bloccava l’ascensore… e ci costringeva a fare queste scalate enormi, prendendosi anche delle parolacce. Lui aveva scagnozzi che stavano attenti che non salivamo per le scale, tentavamo magari di salire non attraverso l’ascensore principale ma bisognava stare ai suoi ordini”.
BRUNO PIZZUL, TITO STAGNO E I RAPPORTI CON BEPPE VIOLA: “AMORE E ODIO”
Sul rapporto fra Tito Stagno e Beppe Viola: “Aveva un rapporto di amore e odio: Tito voleva vedere i servizi prima di mandarli in onda ma Viola glieli mostrava solo all’ultimo, facendolo imbestialire, ma il rapporto fra i due era straordinario”. Poi Bruno Pizzul ha aggiunto e concluso: “Lui era molto attento alle parole ma anche al modo in cui uno si presentava, i vestiti. non voleva che nessuno apparisse sudato, con Viola era una lotta perchè sudava e Tito non voleva, saltavano fuori battibecchi straordinari. Lui è stato innamorato della Sardegna, c’era un parallelismo costante fra il Friuli, che è la mia terra, e la Sardegna perchè entrambe le regioni vivevano la sindrome della marginalità, Cgliari e Trieste sentivano Roma molto lontana. Avvertiva questo senso della marginalità delle due terre”.