Inutile dirlo: il look presentato da Rkomi nel corso della terza serata del Festival di Sanremo ha scatenato i commenti del web. Il cantante si è presentato in pantaloni scuri, tshirt bianca con risvolti sulle maniche ma, a colpire, sono stati i vistosi guanti neri lunghi di pelle. Un elemento di questo look che è balzato agli occhi dei telespettatori che immediatamente si sono fiondati sul Twitter per commentarlo. Via a un fiume di battute e accostamenti simpatici, come quelli ai guanti da forno della nonna o quelli del celebre costume in lattice di Ariana Grande. Di certo Rkomi sa come rimanere impresso nella mente del pubblico. (Aggiornamento di Anna Montesano)
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Rkomi, grande attesa per la sua esibizione
Cosa farà Rkomi durante la finale di Sanremo 2022? Di sicuro il look c’è, l’arrangiamento inizia su ottimi riff di chitarra, quasi in stile Depeche Mode del periodo ‘Personal Jesus‘, quindi la psichedelia garage della band inglese, è quello stile rapper melodico che inficia tutto. Sarà la città di nascita, la Milano di Morgan, che rende Rkomi molto simile a Marco Castoldi, tutta avanguardia sulle parole, in pratica ‘Insuperabile’ è un cocktail uscito male per un interprete che, al contrario, arrivava in Liguria forte dei successi dell’estate precedente. Firmato e arrangiato da A. La Cava – M. M. Martorana – F. Catitti – A. La Cava – M. M. Martorana., il pezzo di Rkomi presentato durante la prima delle cinque serate del Festival, non incide più di tanto, non convince quel look con una canzone che ha poco di oscuro, di post-punk: ‘Ti stringo i fianchi, amore sei te/ L’ultima curva, insuperabile/ Insuperabile, insuperabile’./ Ricordiamo che Rkomi giunge a Sanremo con ben saldo nelle mani lo scettro di colui che ha venduto più di tutti in Italia nel 2021 grazie all’album ‘Taxy Driver’, quindi le aspettative erano forse molto alte e, giustamente, da un Re si pretende il top. Dicotomie del Festival che snaturano l’essenza degli autori: oggi non vale più la regola del ruffianarsi il pubblico rimanendo sul melodico tout court. Sanremo decide le sorti nel mantenere le aspettative: se da Massimo Ranieri ti aspetti l’urlo, il canto sopra le righe, melodico pronto ad esplodere, da un ragazzo vestito in giubbotto di pelle nero, il classico ‘chiodo’, capelli brit pop e guanti sempre in pelle, qualcosa di graffiante, sensuale all’eccesso, parlando d’amore ma non in stile ‘biker’ donne e motori, ma in qualcosa di più sottile e perversamente noir. Da rivedere, assolutamente…