Dalla Russia al Medio Oriente, le comunicazioni date oggi dal portavoce del Pentagono Usa John Kirby rischiano di avere effetti detonanti sul già delicato scacchiere internazionale tra: nel giorno in cui il Presidente Biden annuncia la morte del capo dell’Isis, il Califfo Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, la Difesa americana punta elenca alcuni dettagli dell’operazione.
In primo luogo si scopre che il Califfo succeduto ad Al Baghdadi nel 2019 in realtà si è fatto saltare in aria durante il raid lanciato dalle truppe americane nel nord della Siria (nel villaggio di Atmeh, vicino al confine con la Turchia): «Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi è morto facendosi saltare in aria con una bomba che aveva con sé durante l’operazione Usa nel nord della Siria». Lo stesso Kirby spiega come ben tre persone siano state uccise dalla mossa kamikaze del Califfo di Daesh: «la moglie e i due figli. Non ci sono stati morti tra i nostri soldati». Per il portavoce del Pentagono, così come per il Presidente Biden, l’operazione che ha portato all’uccisione del leader «ha dato un grosso colpo all’Isis». Lieve segnale di “disgelo” dopo giorni di attacchi e contro attacchi diplomatici arriva da Mosca: dopo l’uccisione del Califfo di Daesh, il Cremlino fa sapere «Sosteniamo l’impegno di altri Paesi, compresi i membri della coalizione internazionale guidata da Washington nel campo dell’antiterrorismo».
ACCUSE E CONTRO ACCUSE TRA PENTAGONO E CREMLINO
«Il capo dell’Isis ucciso da un raid Usa in Siria è stato direttamente responsabile del genocidio degli yazidi nel 2014», ha spiegato ancora il portavoce del Pentagono nel briefing sull’operazione, confermando che il corpo dell’uomo suicida corrisponde per Dna e impronte digitali proprio al Califfo al-Hashimi al-Qurayshi. «L’operazione (con taglia da 10 milioni di dollari, ndr) che ha portato all’uccisione del leader dell’Isis in Siria è stata pianificata per mesi»; il corpo del Califfo Isis è stato lasciato sul posto del raid. Dicevamo “lieve” disgelo con la Russia poco fa visto che il Pentagono oltre a informare gli Stati Uniti dell’uccisione del Capo dell’Isis hanno dato importanti aggiornamenti sulla situazione esplosiva in Ucraina. «La Russia intende invadere l’Ucraina con un pretesto», spiega ancora Kirby, «Una delle ipotesi è che inventino un attacco da parte di Kiev, con video di propaganda che mostrino cadaveri e armi ucraine fornite dall’Occidente». Il Pentagono si dice certo che il potenziale attacco «potrebbe coinvolgere presunte vittime non solo nel Donbass, ma anche in Russia». A stretto giro arriva la risposta a tono alle accuse del Pentagono da parte del Cremlino: «piani di invasione? Niente è mai accaduto». Si rinsalda dunque l’appello lanciato da Mosca già nelle scorse ore verso l’Occidente per interrompere le intemperanze per la «solo presunta invasione dell’Ucraina», nuovamente smentito dal Cremlino.