COM’È MORTA RAFFAELLA CARRÀ?
Raffaella Carrà, icona della televisione italiana e autentica regina del varietà, è morta il 5 luglio 2021 all’età di 78 anni. Una morte avvenuta per colpa di un tumore (pare ai polmoni), di cui nessuno era al corrente prima che si diffondesse la tragica notizia legata al suo decesso. A comunicarla fu Sergio Japino, suo ex compagno e grande amico: “Raffaella Carrà si è spenta alle ore 16.20 di oggi, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto, eppure così pieno di straripante energia. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.
A pochi giorni dalla sua scomparsa iniziarono a circolare diverse indiscrezioni sul male che l’aveva colpita, tanto che il dottor Giovanni Mangiaracina, dell’Università La Sapienza, ai microfoni di Radio Cusano Campus aveva sottolineato che Raffaella Carrà è deceduta, come anticipavamo poche righe fa, a causa di un tumore ai polmoni, più precisamente un carcinoma polmonare, lo stesso che colpì sua madre Iris Dell’Utri, scomparsa all’età di 63 anni.
RAFFAELLA CARRÀ E GLI AMORI: DA GIANNI BONCOMPAGNI A SERGIO JAPINO
Furono due i grandi amori di Raffaella Carrà: Gianni Boncompagni e Sergio Japino. Del primo, lei stessa raccontò: “Un giorno mi chiese un’intervista alle 5 del mattino in piazza di Spagna con due poltrone, un tavolino e un abat-jour. Pensai ‘questo è matto’, ma mi incuriosii e andai. Dopo un anno circa ci mettemmo insieme. Avevo bisogno di un uomo più grande che mi desse sicurezza, di una figura maschile capace di sostituire, nel mio immaginario, quella di mio padre, un vero playboy”.
La loro storia si chiuse per undici anni. Con Japino, invece, “c’era un rapporto più giocoso, scherzoso, che poi è diventato amore, e poi per scelte diverse è finito”. Fu lui stesso a rivelare a “Tv Sorrisi e Canzoni” come fosse nata la loro storia: “Facevo con lei un romantico passo a due per insegnarlo a un altro. Accadde lì: ci siamo guardati negli occhi ed è scattata la scintilla. Siamo legati nell’anima, più che fratelli, abbiamo lo stesso sangue. Una normale storia d’amore è molto piccola rispetto a quella che viviamo noi”.