RIFORMA PENSIONI, L’IPOTESI SUI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE
C’è attesa per il nuovo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni in programma lunedì 7 febbraio. In quello che si annuncia come un tavolo “politico” si dovrebbe parlare specificatamente della flessibilità in uscita post-Quota 102. Secondo Il Messaggero, su questo tema l’esecutivo “continua a tenere le carte coperte”. E oltre alle ipotesi circolate negli ultimi giorni, come la proposta formulata da Raitano, “si starebbe discutendo anche di una ridefinizione dei coefficienti di trasformazione, il numeretto che trasforma i contributi versati in assegno pensionistico. Sul tavolo ci sarebbe la definizione di coefficienti per ‘coorti’, ossia in base all’anno di nascita e non, come oggi, in base a quando si lascia il lavoro”.
LE PAROLE DI GANGA (CISL)
Ignazio Ganga, dopo l’incontro con il Governo di giovedì scorso, ha detto che la Cisl ritiene necessario “rendere più equo il sistema contributivo eliminando le soglie economiche che condizionano l’accesso alla pensione e di dare stabilità delle regole confermando la richiesta di consentire il pensionamento a partire dai 62 anni di età e anche in presenza di 41 anni di contributi a prescindere da qualsiasi requisito anagrafico. La conferma di opzione donna per i prossimi anni con gli attuali requisiti, la riduzione del requisito anagrafico e contributivo per le lavoratrici madri pari a 12 mesi per figlio su tutte le prestazioni senza penalizzazioni sul calcolo, la valorizzazione del lavoro di cura e l’abolizione definitiva dell’aggancio del requisito alla aspettativa di vita per chi svolge lavori usuranti sono stati altri temi posti all’attenzione” dell’esecutivo.
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