Le nuove regole Covid per la scuola divengono attive a partire da oggi, lunedì 7 febbraio 2022, e un vero e proprio punto di domanda è legato agli studenti in regime di didattica a distanza sino a venerdì scorso e che, per fare ritorno sui banchi in presenza, dovranno presentare l’attestazione di un tampone negativo. Il problema è che, nel fine settimana, proprio in virtù di queste disposizioni inedite, non tutti sono riusciti a sottoporsi al test tra farmacie e hub. E così, questi ultimi saranno ancora costretti a rimanere a casa in Dad.
Ma quali sono le disposizioni per le quarantene Covid connesse al mondo della scuola: molti alunni interromperanno un percorso di isolamento già avviato, con i vaccinati che faranno rientro tutti quanti in classe, mentre coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione saranno ammessi nuovamente nelle aule solo se avranno già superato 5 dei 10 giorni di Dad previsti in precedenza. Certo è che la nuova normativa, perlomeno all’inizio, ha scatenato una corsa al tampone, in quanto “la cessazione della quarantena è condizionata all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare”.
SCUOLA E COVID, BOOM DI RICHIESTE TAMPONI IN 48 ORE
Come riporta sulle sue colonne il quotidiano “Il Messaggero”, nel fine settimana le file tra hub e farmacie “si sono fatte vedere, fino a tarda sera” e ora “è prevista la possibilità di effettuare tamponi gratuiti, per il rientro in classe, non solo per i ragazzi di scuole medie e superiori, ma anche per i bambini della scuola elementare che, con una prescrizione ad hoc, possono accedere agli hub ma anche alle farmacie e ai laboratori convenzionati per fare il test senza dover pagare”.
Cristina Costarelli, presidente dell’associazione nazionale dei presidi del Lazio, ha analizzato in questi termini la situazione: “Ci aspettiamo che non tutti i ragazzi riescano a tornare compatti in classe. Non tutti sono riusciti a trovare un appuntamento per il tampone. Capiamo le difficoltà delle famiglie e, per questo, lasceremo la didattica a distanza attiva anche per chi potrebbe rientrare ma non è riuscito a organizzarsi. Nei primi giorni dovremo aspettare che tutto vada a regime”.