IL PAPA BOCCIA IL SUICIDIO ASSISTITO
Nel giorno in cui la proposta di legge sul suicidio assistito arriva in Parlamento per le prime votazioni, Papa Francesco nella sua Udienza Generale in Vaticano boccia con forza la possibilità dell’eutanasia e quel “diritto alla morte” rilanciato tanto dalla proposta legislativa quanto dal referendum avanzato da Marco Cappato e i radicali della “Associazione Coscioni”.
«Non c’è un diritto alla morte», spiega il Santo Padre nell’Aula Paolo VI, «Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio». Per Papa Francesco occorre ricordare che da privilegiare resta sempre «il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati». Confermando la personale e lunga battaglia contro “la cultura dello scarto”, Bergoglio spiega in Udienza come «La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti».
“NON ACCELERARE MORTE ANZIANI”
Il Papa ritiene profondamente immorale proseguire con l’accanimento terapeutico in quanto l’uomo, pur con tutti gli sforzi, «non può evitare la morte», ma per ovviare a questo non serve neanche procedere con la legislazione del “suicidio assistito”. «Dobbiamo essere grati per tutto l’aiuto che la medicina si sta sforzando di dare, affinché ogni persona che si appresta a vivere l’ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile», riflette Papa Francesco, ammonendo però subito dopo, «dobbiamo stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano a uccidere». Durante l’Udienza Generale il Santo Padre ha più volte ricordato il motto “lascialo morire in pace, aiutalo a morire in pace, quanta saggezza”, rimandando il pensiero alla maggiore cura per gli anziani, «Non accelerate la loro morte. Accarezzare un anziano ha la stessa speranza che accarezzare un bambino perché l’inizio della vita e la fine è un mistero sempre, un mistero che va accompagnato, curato, amato». Infine la critica dura, netta e aspra, contro alcune pratiche frequenti della medicina contemporanea: «si vede in un certo ceto sociale, agli anziani che non hanno mezzi danno meno medicine che ad altri. Questo è disumano. Questo non è aiutarli. Questo è spingerli più presto verso la morte. E questo non è umano né cristiano». Per il Papa gli anziani vanno curati in quanto sono «un tesoro dell’umanità», anche se non parlano, anche se non sono lucidi, «restano pur sempre il simbolo della saggezza umana». Nel pomeriggio di oggi alla Camera sbarca la proposta di legge sul suicidio assistito, con già le prime votazioni e la frattura tutt’altro che sanata anche all’interno della stessa maggioranza tra Centrosinistra e Centrodestra (special modo la Lega e l’area più cattolica).