Una vita dedicata alla musica e al rock, in solitaria e con i Litfiba, idolo di diverse generazioni e ancora oggi sulla cresta dell’onda: Piero Pelù oggi festeggia 60 anni e ha fatto un bilancio del suo percorso ai microfoni del Corriere della Sera. L’artista ha esordito ricordando le tante persone che lo hanno lasciato «portate via dall’eroina» e ha ammesso senza filtri: «Mi sono salvato per miracolo».
Pronto ad andare avanti per qualche altro annetto, Piero Pelù ha commentato brevemente l’ultimo Festival di Sanremo 2022, ricordando la sua esperienza di due anni fa, con la sua corsa in mezzo al pubblico “alla Grignani”: «Grignani non l’ho visto, ero a Verona, a un concerto di mia moglie: io, per conto mio, sono una gazza ladra… Ho visto però i vincitori, Mahmood e Blanco, bravissimi».
Piero Pelù: “Se sono qua oggi è anche per i miei errori”
Nel corso della lunga intervista al Corriere, Piero Pelù ha ricordato Raffaella Carrà, che nel 2001 gli fece fare un monologo sulle mine anti-uomo. Da quel momento in poi l’ha amata svisceratamente, ha spiegato: «Tanto più a «The Voice», dove abbiamo fatto coppia fissa. E dove ho scoperto che fumava come una camionista turca: pensi un po’, il rocker che doveva rimproverare la conduttrice perbene». Non poteva mancare una riflessione sui Litfiba, che hanno scritto 40 anni di storia del rock italiano, arrivando a toccare delle corde mai esplorate, ciò che sentiva il pubblico. Piero Pelù ha rimarcato a tal proposito: «Non ho mai fatto musica con intenzioni mercenarie; era il solo modo per salvarmi dal mio disagio, dalla mia inadeguatezza, dalla mia ombrosità, dalla mia solitudine, dalla mia timidezza». Orgoglioso del suo ruolo di padre e di non aver mollato mai a livello artistico, nemmeno nei momenti più bui, il rocker ha parlato così dell’errore più grande mai commesso: «Ne ho fatti talmente tanti, ma non rinnego niente. Perché se sono qua oggi è anche per quegli errori».