In oltre 3 mila Comuni italiani è blackout ed in molti si stanno chiedendo perché in queste ore le luci sono rimaste spente, anche in capoluoghi di provincia come Milano, Roma, Torino, Napoli e Palermo. Il motivo è da ricondurre ad una protesta contro il caro energia: le bollette degli enti locali, infatti, stanno diventando insostenibili. A denunciarlo è l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani (Anci).
“Le risposte dal governo alle nostre richieste non sono sufficienti. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. Per questo motivo giovedì 10 febbraio, alle ore 20, molti comuni del Paese spegneranno simbolicamente l’illuminazione di un edificio rappresentativo o di un luogo significativo per la comunità”. Lo ha detto nei giorni scorsi, come riportato da Open, il presidente Antonio Decaro.
Blackout in 3 mila Comuni: perché luci spente a Milano, Roma e Palermo. Le città aderiscono alla protesta
Le città che hanno aderito alla protesta contro il caro energia e dunque al blackout sono tante: luci spente a Milano, Roma, Palermo, Bergamo, Torino e tante altre. Ognuna di esse ha fatto calare il buio in un palazzo simbolo. “Milano, città dalle mille luci, domani sera dalle 20 alle 21 si spegnerà attraverso due dei luoghi più rappresentativi, Palazzo Marino e il Castello Sforzesco”, ha annunciato Giuseppe Sala.
“Serve un intervento deciso e tempestivo del Governo a sostegno dei cittadini e dei Comuni italiani. Per questo domani alle 20 spegneremo la Mole Antonelliana per un’ora, in segno di solidarietà e di adesione alla campagna sostenuta dall’Anci nazionale”, ha aggiunto Stefano Lo Russo. E ancora Roberto Gualtieri: “Il caro bollette ha un impatto molto significativo sui conti di Roma, tra 40 e 50 milioni in un anno, pari a 3 anni di trasporto scolastico, 3 mesi di mense e 180 km di manutenzione stradale”. A fargli eco tutti gli altri primi cittadini italiani.