Tensione in tutto il mondo per la possibile guerra tra Ucraina e Russia, che potrebbe presto espandersi anche ad altri stati. Gli Stati Uniti hanno lanciato l’allarme sull’Ucraina, avvertendo che un’invasione russa potrebbe iniziare a breve. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha chiesto ai cittadini statunitensi di andarsene entro 48 ore. Potrebbe infatti avvenire presto un attacco da parte degli oltre 100.000 soldati russi, attualmente sistemati vicino all’Ucraina. Sempre nella giornata odierna si è svolta una telefonata tra Biden e Putin.
Oggi il presidente russo, Vladimir Putin e quello statunitense Joe Biden hanno avuto un colloquio telefonico. L’idea della telefonata è arrivata dalla Russia: inizialmente era stata proposta come giornata quella di lunedì. La Casa Bianca ha poi mandato a Putin la controproposta di un confronto sabato, accettata da Mosca. La telefonata c’è stata ed è durata circa 62 minuti. Una telefonata c’è stata inoltre anche tra il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Secondo Lavrov, quanto emerge da Washington sul fatto che Mosca voglia invadere l’Ucraina sono delle “provocazioni”.
Telefonata Biden-Putin: cosa emerge
La telefonata tra Biden e Putin è solo uno dei tanti confronti della giornata. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha parlato in un colloquio telefonico di 35 minuti con il suo omologo statunitense, Antony Blinken, nel quale avrebbe ribadito che non ci sarà nessuna invasione. Inoltre, secondo quanto riporta Sky News, dell’Eliseo non emergerebbe la volontà della Russia di attaccare l’Ucraina. Le informazioni sono state date sulla base del colloquio telefonico tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron. Dalla Francia, dunque, non emergerebbero evidenze di un attacco.
Intanto il Dipartimento della Difesa Usa ha “ordinato il temporaneo riposizionamento dei soldati della Guardia Nazionale della Florida fuori dall’Ucraina”, come ha comunicato John Kirby, il portavoce del Pentagono. La decisione è stata presa per precauzione in quanto la sicurezza del personale è la priorità. Circa 160 addestratori militari, operanti in Ucraina in una base vicino al confine con la Polonia, sono dunque tornati negli Stati Uniti.