Si può guardare al futuro con ottimismo, ma mantenendo comunque alta la guardia. Questa la linea di Roberto Speranza, intervenuto oggi a Mezz’ora in più su Rai 3. «Stiamo piegando la curva, e senza aver dovuto far pagare un forte prezzo di chiusure. Grazie ai vaccini abbiamo retto davanti a questa ondata terrificante, con oltre 200mila contagi al giorno», ha detto il ministro della Salute in merito all’andamento del Covid. Poi l’invito alla cautela: «Ecdc dice che la pandemia è ancora in corso anche se in Europa va decisamente meglio». A tal proposito, ha rimarcato che i tanti casi di variante Omicron «non si sono trasformati in ospedalizzazioni e ciò è grazie alla campagna vaccinale: siamo al 91% di prime dosi tra gli over12».
In ogni caso, «dall’inizio della pandemia l’Italia ha raddoppiato i posti letto in intensiva». Speranza ha voluto fare chiarezza anche sull’uso delle mascherine: «Se io sono all’esterno in un parco o cammino per strada senza rischi tolgo la mascherina, ma la norma che ho firmato dice che la mascherina va tenuta con sé e se ci sono assembramenti va indossata». Durante il programma di Lucia Annunziata il ministro ha precisato: «La mascherina è stato uno strumento fondamentale in questi mesi e lo è ancora: vanno sempre indossate al chiuso e all’aperto vanno indossate appena c’è un elemento di rischio, ciò anche per buon senso».
DAL GREEN PASS ALLO STATO D’EMERGENZA
Ma Roberto Speranza, che ha confermato la novità del bonus psicologico nel decreto Milleproroghe («Ci sarà: è il primo segnale»), si è espresso anche sull’obbligo di Super Green pass sui luoghi di lavoro dal 15 febbraio, una misura che ha definito frutto di una «strategia giusta e mirata». Il ministro della Salute è quindi convinto della bontà di questa norma: «È un provvedimento mirato per le persone over 50 non vaccinate che più rischiano di essere ospedalizzate se infettate. Si tratta di una scelta giusta che ci mette nelle condizioni di guardare con più fiducia nei prossimi mesi». Ma bisogna ancora spingere sulle vaccinazioni: «Più asciughiamo l’area dei non vaccinati più il Paese è in sicurezza».
Speranza è stato sollecitato anche riguardo il tema del futuro del Comitato tecnico scientifico e dello stato di emergenza, in scadenza il 31 marzo: «Abbiamo lavorato a fianco della comunità scientifica in questi due anni e questo non cambierà, poi valuteremo le modalità tecniche in merito al Cts quando arriveremo sotto la scadenza del 31 marzo per lo stato di emergenza, ma il governo continuerà ad avere rapporto stretto con la comunità scientifica». Dunque, non sono state prese decisioni, ma ci saranno valutazioni. Infine, sulla vaccinazione dei bambini: «Dobbiamo fidarci dei nostri scienziati, il vaccino ai bambini non è materia politica, e certi dibattiti fanno solo male al Paese».