Giovanni Scifoni, attore della fiction “Doc – Nelle tue mani”, in cui interpreta il ruolo del neuropsichiatra infantile Enrico Sandri, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Nunzia De Girolamo, nel corso della trasmissione di Rai Uno “Ciao Maschio”, andata in onda sabato 12 febbraio 2022. In primis, l’uomo ha parlato della sua paura nei confronti dei pugni: “Da bambino andai allo zoo e mi disse il guardiano degli elefanti che quando si spaccano le zanne in un combattimento muoiono, perché servono loro per mangiare. Da allora ho paura di perdere i denti con un cazzotto e di morire”.
Scifoni si è definito “solipsista”, in quanto “sono egoista, penso ai fatti miei in modo abbastanza drammatico, soprattutto quando devo lavorare, quando devo scrivere. Quando scrivo mi metto davanti al computer e veramente entro in una bolla. Fuori, nella stanza accanto può succedere di tutto… Qualcuno può morire di infarto, i bambini possono possono fare una guerra punica… Io non mi accorgo di niente, non mi accorgo di niente che potresti anche trafiggermi con un coltello la schiena e io non mi accorgerei di nulla”.
GIOVANNI SCIFONI: “LA MIA COMICITÀ È PARAC*LA!”
Nel prosieguo del suo intervento a “Ciao Maschio”, Giovanni Scifoni ha commentato che è meglio stare da soli: “Se stai troppo in giro, poi qualcuno ti mena. Nel mio spazio, invece, controllo tutto. Io faccio tutto da solo. L’altro ti mette a disagio, si muove fuori, in un ring dove non sai che mosse farà. Invece, quando sto da solo, quando scrivo le mie commedie, i personaggi, faccio tutto io: come parlano? Come rispondono? Ho tutto sotto controllo”.
La sua vena comica che emerge sui social è “un’altra difesa. La comicità è proprio un’arte parac*la, perché con la comicità, con la simpatia mascheri. Il divertimento è una cosa seria. Il mio lato oscuro? È una potente tristezza che viene fuori. È proprio una una resistenza che emerge a volte nella mia vita, che mi agguanta proprio. Mi agguanta, mi sbatte, mi sbatte per terra. A cosa sia dovuta non lo so, non ho mai fatto analisi. Mi piacerebbe fare psicanalisi, sono anni che lo dico, e mi piacerebbe fare questo percorso insieme a mia moglie Elisabetta. Fare psicanalisi di coppia aiuta a scoprire tante cose”.