Nei giorni scorsi Banca Ifis ha presentato il piano industriale triennale 2022-24, basato su quattro pilastri: Digital, Open, Efficient, Sustainable. Un piano che ha incontrato il gradimento del mercato, oltre che degli operatori visto che Moody’s ha assegnato il rating Baa3 alla banca guidata dallo scorso aprile da Frederik Geertman. Il quale, intervistato dal Corriere della Sera, ha ricordato che le due direttrici di sviluppo del nuovo piano sono commercial & corporate banking per le pmi e Npl. Su quest’ultimo fronte, l’amministratore delegato si aspetta un mercato ancora solido e una crescita dei prezzi di acquisto, in virtù della diminuzione della base di offerta e dell’aumento della concorrenza esercitata dai fondi esteri. Riguardo il commercial & corporate banking, Banca Ifis resta focalizzata sulle pmi e, come evidenziato da Geertman, il 75% del credito alle imprese ha una durata inferiore all’anno.
Banca Ifis prevede di distribuire circa la metà degli utili in dividendi, senza per questo intaccare la propria solidità patrimoniale, visto che il Cet 1 ratio alla fine del 2024 sarà superiore al 15%. “Il buffer ottenuto dal trasferimento della sede legale in Svizzera può oggi essere considerato una tutela della politica dei dividendi e non quindi una cosa che porta a iniziative di breve termine, come ad esempio maxi dividendi o grandi buy back azionari”, ha spiegato Geertman, che ha anche evidenziato che il trasferimento della sede legale della controllante La Scogliera in Svizzera, da un punto di vista fiscale, non cambia nulla per il gruppo. Realizzando quello che è un desiderio del fondatore e del Presidente di Banca Ifis, Sebastien Egon Fürstenberg, nato in Svizzera, si riesce comunque a far uscire La Scogliera dal perimetro di consolidamento prudenziale, guadagnando 450 punti base di capitale.
Tra le altre cose, Geertman si sofferma sui ricavi previsti dal piano industriale di banca Ifis, che cresceranno più dei costi: “Questo è il cuore della promessa che facciamo al mercato. I ricavi crescono del 5 per cento, i costi ordinari del 2 per cento mentre spariscono alcuni costi straordinari e, pertanto, abbiamo costi totali sostanzialmente flat. Questa è la conseguenza di un approccio orientato alla crescita efficiente, che si basa sulla digitalizzazione e le partnership. Il tutto porta a un aumento della redditività della banca, supportata da un programma di efficienza molto importante, ma intelligente. Investiamo per lo sviluppo”.